Nella musica soul esiste una
certezza: Smokey Robinson! Oggi compie 73 anni e noi cogliamo l’occasione per
dedicargli un post tutto suo. Vista l’influenza che ha avuto sullo sviluppo e
il successo della musica afro-americana, l’atto è quasi dovuto.
Nato a Detroit
con il nome di William Robinson Jr, Smokey è stato l’artefice e la mente
artistica che ha lanciato la Motown di Berry Gordy all’apice del successo
mondiale. Per l’etichetta del suono giovane dell’America è stato
vicepresidente, paroliere, produttore, pianista e cantante. La sua storia
musicale ha inizio alla fine degli anni ’50 nel gruppo che darà i natali ai
celeberrimi The Miracles. Con questa formazione Smokey sarà il primo ad
imbarcarsi nell’avventura della Motown e il primo a farle vendere più di un
milione di dischi con il singolo “Shop around” (lo ricordavano qualche giorno
fa). A dirla tutta, fu proprio Smokey a convincere Gordy a creare un'etichetta
tutta sua, creando un sodalizio artistico, e aggiungerei
economico, che legherà i due fino alla fine degli anni ’80 solo quando Gordy
cederà la Motown.
Smokey Robinson |
Smokey Robinson e Berry Gordy |
Tornando alla musica, il patrimonio musicale del nostro afro-americano
dagli occhi azzurri consiste in qualcosa come 4000 canzoni scritte e decine di
album pubblicati. Negli anni ’60 la sua storia è quella dei The Miracles e dei
successi “You really got a hold on me”,
“Mickey’s monkey”, “Whole lotta shakin’ in my heart” per
nominarne solo tre a caso. Ma saranno le canzoni più sentimentali a consegnarlo
alla storia. Qualche esempio? “Ooo baby baby”,
“I second that emotion”, “Baby, baby don’t cry” e il loro brano
più conosciuto e fortunato “Tears of a clown”,
brano da tre milioni di copie e ultimo atto di una storia decennale con i The
Miracles. Gli anni ’60 sono per Smokey anche gli anni delle canzoni scritte per
altri artisti della Motown (tra il 1963 e il 1966 è stato il più prolifico
autore e produttore dei The Temptations). “My girl”,
“My guy” di Mary Wells e “I’ll bedoggone” di Marvin Gaye sono farina del suo sacco. Nel 1973 uscirà il suo primo disco “Smokey”, il
primo di una lunga serie. Tra i brani solisti sono da ascoltare assolutamente
“Baby that’s Backatcha”, “Quiet storm”, “Cruisin” e “Just my soul responding”, una
delle mie canzoni preferite di sempre.
Tra i suoi estimatori dichiarati
ricordiamo John Lennon, George Harrison e Bob Dylan. Quest’ultimo ha detto di
lui: “Il più grande poeta vivente d’America”. E se lo dice Dylan non ci resta
che credergli!
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