31 maggio 2013

Tre brani si intrecciano con altrettante storie e personaggi oggi a Save the Soul Date. Andiamo per ordine e facciamo un salto agli inizi del 1976 e in particolare nel periodo
Vicki Sue Robinson
dell'uscita di "Turn the beat around", il brano al top della disco chart e che ha accompagnato il sound di tutto quell'anno, il nome dietro quel titolo è di Vicki Sue Robinson nata il 31 maggio del 1954. Questo per lei fu l'unico brano di successo, nonostante più volte abbia tentato di bissare quel successo sia con la carriera discografica che con quella cinematografica, essendo anche un'ottima attrice, e l'ultimo suo film è uscito 16 aprile del 2000, undici giorni prima di morire stronzata da un cancro!
Ci spostiamo nel 1979 e troviamo l'uscita dell'album "Happy People" da cui viene estratto "Love till the end of time", un brano molto
Paulinho da Costa
particolare di un personaggio di quelli che non ti aspetti, il suo nome è Paulinho da Costa, nato a Rio de Janeiro, compie oggi 65 anni, ma è incredibile la lista dei musicista con i quali ha collaborato, divisi sulla sua pagina di wikipedia per alfabeto, percussionista di oltre 200 strumenti, definito uno dei più prolifici dei tempi moderni registrando una infinità di brani per album, film, spot e chi più ne ha più ne metta!
Per il terzo ed ultimo brano ci spostiamo nel 1997 e trattasi di "Angel" di Sarh McLachlan, ed è difficile accostarlo a DMC, al secolo Darryl McDaniels, una delle due voci dei RUN DMC. A suo dire questo brano gli ha salvato la vita, nel periodo di forte depressione artistica iniziato nel 1997 e durato fino al 2001, compie oggi 49 anni e c'è da esserne fieri dopo aver pensato più volte al suicidio e d aver abusato massicciamente di alcool!



30 maggio 2013


Il post di oggi è ambientato tra la fine degli anni '70 e l'inizio degli '80. Infatti i due personaggi che andiamo a ricordare erano attivi proprio in quegli anni. 
Topper Headon
Il primo è Topper Headon, storico batterista degli storici The Clash, la band inglese che dettava legge in quegli anni e che dall'uscita di "London Calling"  si fece fortemente influenzare dalle sonorità della black music. Oggi Topper compie 58 anni e noi gli facciamo i più sinceri auguri. Tra le tante bellissime canzoni dei The Clash ricordiamo "Rock the Casbah" proprio perché fu in questa canzone che Topper ebbe un ruolo di primo piano. Ne scrisse infatti l'intro musicale e registrò, oltre naturalmente alle percussioni, anche le parti di tastiere. Poco dopo "lasciò" il gruppo e, dopo alcune collaborazioni non fortunate sulle quali incisero sicuramente i suoi problemi di droga, si appassionò al jazz. Non molti sanno infatti che nel 1986 ha registrato un album dal nome "Waking Up", un elegantissimo disco new wave con orgogliose influenze soul, jazz, r&b, ska e reggae. Dal disco venne estratto il singolo "Leave it to luck" che vi facciamo ascoltare in coda al post. Altro brano degno di nota è la reggaeggiante "Dancing". Il consiglio però rimane quello di ascoltarlo per intero.
D'Marie Warren è la prima da sinistra
Il secondo anniversario è quello della nascita della misconosciuta D'Marie Warren, voce del trio Alton McClain and Destiny, famoso nella scena disco di quegli anni. D'Marie Warren, nata nel 1951 e morta a soli 33 anni, è stata una meteora del panorama della black music, potendo vantare una manciata di singoli tra cui quello d'esordio "I must be love", uscito nel 1979 e prodotto da Frank Wilson, famosissimo produttore dell'epoca d'oro della Motown. A seguito dello scioglimento del gruppo entra a far parte del gruppo vocale Kristol, con il quale appare nel brano electro-funk "Joy and pain" di Maze featuring Frankie Beverly.


29 maggio 2013

Coincidenze su coincidenze nei post di STSD.
I Jackson 5 sono stato il gruppo musicale completo, composto esclusivamente da fratelli, più numeroso della storia della musica.
Insieme hanno composto alcune delle più significative canzoni degli ani '70. 
I 5 fratelli Jackson avevano 3 sorelle. La più famosa delle tre è sicuramente Janeth, che è anche la più piccola. Le altre due Rebbie e Latoya nate nello stesso giorno ripettivamente nel 1950 e 1956, sono meno famose, anche se hanno avuto un ruolo fondamentale nei live dei Jackson 5. Partecipavano attivamente "all'attività di famiglia" sia come coriste che come ballerine. 
Cominciarono entrambe firmando un contratto con una casa di produzione che investì nella famiglia Jackson per la produzione di una serie televisiva.  Per questo motivo nacquero, al fianco dei Jackson 5, le Jackson Sister
The Jackson Sister insieme alla loro madre (da sx Janeth, Rebbie, Latoya)

Il successone della trasmissione spinse i produttori a registrare dei singoli, alcuni presenti anche nelle OST della Blaxploitation degli ani '70.
Ovviamente cominciano con le cover. Decisamente più movimentata la loro versione di "Rock steady" di Aretha Franklin. Ma il successo più grande lo ottengono con il brano di chiusura del post. 
Il gruppo non regge ed ognuna decide quindi di proseguire per una via artistica diversa. 
Rebbie segue Betty Wright come corista e più tardi intraprenderà la via della produzione con le Stovall Sister, quelle di "Hang on in there".
Negli anni '80 inciderà degli album ma senza successo, al contrario di Latoya e di Janeth, che sempre negli anni '80 ed inizio '90 erano considerate le reginette del pop mondiale. 
Il brano che ci ascoltiamo è in puro stile funk anni '70. 
Buon ascolto.




28 maggio 2013


Oggi festeggiamo due compleanni più che illustri, due anniversari di due personaggi importantissimi nel panorama musicale degli anni '60. 
Gladys Knight
Iniziamo con quello di Gladys Knight (1944), cantante del gruppo r&b e soul divenuto famoso sotto l'etichetta Motown. Il gruppo è naturalmente Gladys Knight and The Pips, fondato ufficialmente nel 1953 ed ancora oggi attivo. Come dicevamo, è con l'etichetta di Berry Gordy che il gruppo ha ottenuto un notevole successo con brani come "I heard it through to the grapevine", numero uno nelle classifiche r&b  americane un anno prima che Marvin Gaye ne registrasse una sua fortunatissima versione. Tra gli altri brani degni di nota vi segnaliamo "The nitty gritty" (sempre per Motown) e "Every beat on my heart" del 1961 e semplicemente accreditato a The Pips. Come solista ha inciso alcuni duetti e album senza però eguagliare i successi dei mitici anni '60. 
John Fogerty
E sempre da quegli anni proviene il nostro secondo personaggio. Oggi compie 68 anni John Fogerty, il leader 
della band roots rock dei Creedence Clearwater Revival. Sebbene possa sembrare fuori luogo ricordare su questo blog un artista che con black music c'entra come i cavoli a merenda, chi conosce la loro produzione e ama come noi la soul music difficilmente non apprezzerebbe brani come "Susie Q" e "Fortunate son". Con la sua band è stato forse il gruppo di maggior successo della seconda metà degli anni '60 tanto che furono i primi ad essere contattati per esibirsi a Woodstook (la loro esibizione rimarrà nella storia). Tra i loro brani ripresi da altri artisti sfruttiamo l'occasione per farvi ascoltare la bellissima "Proud Mary" nella versione dinamitarda datane da Ike & Tina Turner e qui interpretata per la TV italiana nel 1971.


27 maggio 2013

Abbiamo già accennato al grande musicista e poeta Gil Scott-Heron nel giorno della data della sua nascita, il 1° aprile, ma non possiamo esimerci dal ricordarlo a 2 anni dalla sua dipartita il 27 maggio 2011.
Andrè 3000
Nasceva 38 anni fa Andrè Lauren Benjamin, conosciuto con il suo pseudonimo Andrè 3000, o ancor di più come il metà del gruppo Outkast. Formazione attiva dal 1994 quando pubblica l'impronunciabile "Southernplayalisticadillacmuzik" e il più semplice singolo "Player's Ball" da lì pubblicano un album ogni 2 anni con singoli sempre più di successo fino ad arrivare al 2003 e il brano che li consacra come gruppo non più solo per pubblico hip-hop: "Hey ya!" In seguito i due membri hanno cominciato a lavorare a carriere soliste senza abbandonare completamente il gruppo.
Passiamo a ricordare altri 2 personaggi con due brani in particolare: il primo è "The in crowd" nella cover di Ramsey Lewis che oggi compie 78 anni, grande pianista jazz e compositore da oltre 80 album, gli facciamo gli auguri con il classico della cultura Mod di Dobie Gray. L'altro brano è "Take me to the river" di Al Green che è dedicato a Junior Parker, bluesman dalla incantevole voce nato 81 anni fa e deceduto a 39 anni, il 18 novembre 1971.




26 maggio 2013

Il genio incontrastato del jazz mondiale è di scena oggi su STSD. 
Probabilmente non c'è neanche bisogno di dilungarsi in troppe chiacchiere, in quanto la sua vita,  quella di Miles Davis (26 maggio 1926) è stata raccontata in numerosi documentari ed altrettanti libri. 
Impressionante se poi si pensa ai 92 album pubblicati, tra album in studio , raccolte e live. 
Miles Davis
Ha preso parte alla rivoluzione bebop, dando anche un notevole contributo artistico alla diffusione del genere, oltre che alla diffusione del modal jazz, del cool jazz dell'hard bop.
Una carriera da gigante la sua, contornata da numerosissimi successi, come "So What" inclusa nell'album "Kind of blue" riconosciuto come l'album jazz numero 1, il migliore, l'album perfetto.
E quando gente come Coltrane conferma, allora bisogna solo ascoltarlo. 45 minuti di pura goduria jazzistica.
Da quest'album hanno attinto Erykah Badu, Common, Fingazz e tutta la nu school americana. 
Quando si parla di artisti del calibro di Miles è sempre difficile sostenere un discorso articolato, anche perchè   la sua importanza artistica è stata paragonata all'importanza politica di Kennedy.
Per fortuna la rete racconta, i suoi album sono tutti presenti integralmente su youtube. 
All'interno del brano che ci andiamo ad ascoltare è presente uno degli assoli più significativi ed interessanti della storia del jazz. Lo stesso Thelonious, compositore del brano, ha preferito di gran lunga la versione di Miles alla sua.





25 maggio 2013


Nei nostri post vi abbiamo spesso ricordato personaggi che sono diventati famosi grazie a brani scritti per altri. Il primo personaggio ricade in questa categoria ed il suo nome è Hal DavidSe non vi dice niente è bene ricordare subito come sia stato la spalla del ben più noto Burt Bacharach, insieme al quale ha scritto una quantità esagerata di brani. Oggi David avrebbe compiuto 93 anni se non fosse morto neanche un anno fa. Tra i suoi lavori è impossibile non ricordare la serie di brani, fortunatissimi, scritti per Dionne Warwick su tutti, ma anche per artisti come Dusty Spriengfield e Tom Jones. Della Warnwick vi facciamo ascoltare “Walk on by” e “I say a little Prayer”, quest’ultima registrata un annetto prima della versione più celebre interpretata da Aretha Franklin. 
Donnie Elbert
Donnie Elbert (1936-1989) è stato invece un cantante soul che negli anni ’60 si è tolto le sue belle soddisfazioni. A livello di vendite non ha mai sfondato, ma se vi andate a cercare un po’ di suo materiale ne scoprirete delle belle. Ha infatti coverizzato la hit delle The Supremes “Where did our love go”, ha dedicato un album intero ad Otis Redding interpretando egregiamente le sue canzoni e, qui viene il bello per chi scrive, si è piazzato in cima alle classifiche giamaicane con un brano in puro stile rocksteady dal nome “Without you”. E se questo ancora non vi ha convinto circa la levatura di questo artista, dovete sapere che è stato anche l’interprete di un inno (metteteci pure la “I” maiuscola) del northern soul che all’epoca spopolava nel nord dell’Inghilterra. Il brano si chiama “A little piece of leather” e ce lo ascoltiamo in coda al post. 
Desmond Dekker
Con l’ultimo personaggio torniamo in Giamaica. Ricordiamo infatti Desmond Dekker, uno delle prime star del reggae noto a livello mondiale. Negli anni ’60 ha inciso alcuni brani diventati dei classici dello ska prima e del rocksteady poi, brani come “Getup Edina”, “King of ska” (con i The Maytals come band di supporto), “007 ShantyTown” e “Israelites”, il brano che lo ha lanciato in Inghilterra e gli ha aperto definitivamente le porte del successo mondiale. Lo ricordiamo oggi a 7 anni dalla sua scomparsa a causa di un arresto cardiaco all’età di soli 64 anni. Tenne il suo ultimo concerto a Roma soltanto un mese prima.
Compie oggi 55 anni Paul Weller, The Modfather, leader della band mod-revival The Jam, degli Style Council e poi solista dalla fine degli anni '80. Impossibile non cogliere l'occasione per ascoltare la splendida "Town called malice".
In chiusura un breve accenno ad una canzone uscita il 25 maggio del 1962. Il titolo era “Twist and shout” dei per-noi-mai-troppo-ricordati The Isley Brothers.



24 maggio 2013

Oggi celebriamo due anniversari illustri e una vitalità incredibile: i 75 anni di PRINCE BUSTER e i 69 di PATTI LABELLE
Nato come Cecil Bustamante Campbell a Kingston in Giamaica, Prince Buster è uno dei
Prince Buster
personaggi fondamentali della storia della musica moderna giamaicana; cantante, produttore discografico e gestore di sound system, sotto gli insegnamenti di Coxsone Dodd. Nel 1961 produce il suo primo 45 giri "Little Honey" e subito dopo "Oh Carolina" dei Folkes Brothers che diventa un successo, e rappresenta un punto di non ritorno per il genere musicale. In Inghilterra viene pubblicato sotto l'etichetta Blue Beat che diventa sinonimo del sound, sempre in Inghilterra il 
suo ska trova calorosa accoglienza dove comincia ad effettuare tournée e diventa l'idolo di Mod e Skinhead e le sue hit come "Madness" e "Al Capone" al punto che in 6 anni dal '63 al '69 pubblicherà circa 600 titoli per l'etichetta Blue Beat. Ancora attivo sulla scena e dal vivo, non perdetevelo in una delle sue esibizioni!
Patti LaBelle
Ci spostiamo a Philadelphia per la nascita di Patricia Louise Holte-Edwards in arte Patti LaBelle, la cantante con l'estensione vocale di un soprano dimostra le sue qualità dapprima nelle Blue Bells con il primo singolo "I sold my heart to the junkman" che diventeranno nel 1971 Labelle e il loro primo singolo è la sensuale "Morning much better" per arrivare al dicembre del 1974 e il successo planetario di "Lady Marmalade". Nel 1977 si dedica alla carriera solista con il primo singolo "Joy to have your love". attiva tutt'ora, anche lei da non perdere. 
Infine ricordiamo i 72 ani di Bob Dylan anche lui ancora attivissimo! 


23 maggio 2013

Nel post di oggi ricordiamo la nascita di un inventore che ha rivoluzionato la musica, parliamo di Robert Moog, nato il 23 maggio 1934 a New York da famiglia tedesca, da qui la pronuncia del suo cognome, come lui stesso dice "da far rima con il termine vogue"!
50 anni or sono usciva uno dei primi sintetizzatori a tastiera grazie alla sua inventiva e all'uso della tecnologia del Theremin, con il
Robert Moog
passare del tempo questi vennero sempre più apprezzati dai musicista fino a far diventare il suo cognome il nome dello strumento e fondandone un'azienda. il primo successo interamente suonato con un Moog è un album con brani di Bach rifatti al sintetizzatore ad opera di Wendy Carlos: "Switched on Bach". Robert muore nel 2005 a causa di un tumore al cervello.
Maxwell
Compie oggi 40 anni uno dei pionieri del Neo-Soul: Maxwell, 5 album all'attivo di cui un live che ha dato un'impennata alla sua fama, qui canta anche due brani non propriamente soul come  "This women's work" di Kate Bush che in seguito diventerà un singolo dell'album "Now" del 2001.
A chiudere il post di oggi un gruppo e il brano del 1982 che li ha catapultati al n.1 della classifica di molte nazioni. "Pass the dutchie" dei Musical Youth. Nasceva 46 anni fa uno dei componenti Junior Waite, uno dei più grandi che all'epoca del pezzo aveva 15 anni, ora in cura con la madre anche gli altri componenti non hanno avuto molta fortuna, infatti il gruppo si è sciolto nel 1985 per una serie di problemi dei componenti. 


22 maggio 2013

Probabilmente se George Clinton non avesse frequentato lo stesso parrucchiere di Calvin Simon, già nel 1955,  i Parliament non sarebbero mai nati. 
Calvin Simon
Le cronache infatti parlano di Calvin come "fondatore dei The Parliamets" insieme a George. Nasce nel 1942 e alla tenerissima età di 13 anni comincia ad intraprendere la via della musica. (ndr:i the parliaments, molto prima che diventassero Parliament ed in seguito Funkadelic, iniziarono a registrare già nel 1955. Il padre di Sting Ray Davis, altro membro fondatore, aveva un piccolo studio di registrazione nel New Jersey).
Nel 1958 comincia la vera produzione discografica, con brani quali "Poor willie", "Lonely island", in pieno stile doo-woop, anche se c'erano già i pressupposti artistici per il soul ed il funk, che arriveranno molto dopo, agli inizi degli anni '70. 
Il resto è storia, dai Parliament prima ai Funkedelic dopo.
Nel 1967 a Compton (importantissimo distretto di Los Angeles, per quanto riguarda la nascita e l'evoluzione del g-funk, dalla fine degli anni '80 ad oggi) nasceva Aron Tyler aka Mc Eith
Aron Tyler
Come ogni mc del tempo che si rispetti anche lui ha partecipato attivamente alla faida tra east e west coast, oltre che alle faide interne allo stesso west coast. Molti pensano che la faida era stata inventata come una scusa per incrementare le vendite. Scusa o non scusa  Aron si è fatto i suoi anni di carcere per possesso di numerose armi ed enormi quantitativi di cocaina. 
E' stato uno dei primi a registrare brani g-funk nel distretto di Los Angeles, perciò considerato un pioniere del genere.
Ha collaborato con numerosi artisti, oltre ad avere registrato una discografia  degna dei collezzionisti. 
Molto prima di intraprendere la carriera da solista fondò i CMW (compton's most wanted). Sono ancora in attività, dal 1987.




21 maggio 2013

Data la sterminata mole di gruppi che hanno fatto la storia della black music e il fatto che il calendario conta 365 giorni dentro i quali è successo tutto, anche oggi ci ri-imbattiamo in una band della quale abbiamo spesso elogiato lo stile musicale e le doti canore.
Ronald Isley
Parliamo infatti dei The Isley Brothers, band di culto del r&b prima e del soul psichedelico poi, e ve li riserviamo nel giorno in cui Ronald Isley compie 72 anni. Terzo di sei fratelli, Roland è stato la voce solista e rimane ad oggi l’unico superstite del gruppo dopo la morte di Kelly e la conversione di Rudy. Con i suoi fratelli ha fatto la gavetta in alcuni gruppi gospel che cantavano nelle varie chiese evangeliche per poi fare il salto verso la musica popolare con uno dei brani di r&b più famosi di sempre, “Shout”. Hanno fatto parte anche della Motown per un breve periodo negli anni ’60 prima di fondare una loro etichetta, la T-Neck, con la quale avrebbe dato uno scossone al loro sound. 
Fats Waller
Altra ricorrenza, ormai lontana nel tempo, è quella della nascita di Fats Waller, leggenda del jazz e dello swing della prima ora. Nato nel 1904 e deceduto a soli 39 anni, è stato uno dei principali artisti degli anni ’30 e ’40 grazie alle sue doti musicali (era uno studioso di Bach) e alla sua presenza scenica e alla capacità di intrattenere divertendo (che gli piacesse bere non è mai stato un segreto). Nella sua carriera ha scritto una quantità quasi infinita di brani (“Honeysuckle rose” e “Black and blue” a voler sintetizzare) grazie ai quali ha influenzato la maggior parte dei pianisti ed organisti jazz che lo hanno seguito. Jimmy Smith, la leggenda del soul-jazz, gli ha dedicato un disco intero dal nome inconfondibile, “Plays Fats Waller”, uscito nel 1962 per la Blue Note Records. Lasciando la black music, non possiamo non fare gli auguri di buon compleanno a Roger Dalton, oggi 70enne, bassista dei The Kinks dal 1969 al 1976 e per un breve periodo nel 1966. Il gruppo di cui ha fatto parte è stato un’icona del movimento Mod che più di altre sottoculture si era innamorato follemente del jazz, del soul e addirittura dello ska. Più di un buon motivo per dedicargli qualche riga. E chiudiamo con i brani registrati nella giornata del 21 maggio. Ce n’è per tutti i gusti, dal rock and roll di Chuck Berry con “Maybellene” (1955) alla ballata di Paul Anka “Diana” (1957), per arrivare poi al soul primitivo di Jackie Wilson con “I’ll be satisfied” (1962), Stevie Wonder con “Fingertips (part 2)" (1963) e i The Drifters con “Under theboardwalk” (1964).

P.S. Con ritardo non possiamo non ricordare la scomparsa, avvenuta ieri, di Ray Manzarek, storico tastierista dei The Doors. Noi si STSD lo ricordiamo con la bellissima "Touch me".


20 maggio 2013

Shorty Long
Siamo nel marzo del 1964 e l'etichetta Soul dà alle stampe il suo primo 45 giri, "Devil with the blue dress on" di Shorty Long. L'etichetta è una costola della Motown voluta da Berry Gordy, per andare incontro alle nuove sonorità, fiutando le potenzialità di un nome "Soul" non ancora "brevettato"! A cantarla un giovane dell'Alabama: Shorty Long, che oltre a questo primato ha nel suo repertorio una hit come "Here comes the judge" del 1968, oggi avrebbe compiuto 73 se il 29 giugno del '69 non annegava con la sua barca.

Busta Rhymes
41 anni fa nasceva Trevor Tahiem Smith Jr. questo nome non vi dirà molto ma ci ha pensato Chuck D dei Public Enemy a dargli un nome che non passasse inosservato: Busta Rhymes!
In effetti mai nome fu più azzeccato, un fiume di rime in piena spesso definito uno dei migliori MC di tutti i tempi. Inizia la sua carriera con il gruppo dei Leaders of the New School nel 1991 con brani come "The international zone coaster", un anno dopo è la strofa sul brano "Scenario" degli A Tribe Called Quest che lo consacra come astro nascente dell'hip-hop. Il suo primo album del 1996 è una ventata di freschezza di un ventiquattrenne che con il primo singolo "Woh hah! Got you all in check" e il relativo video dimostra la sua straripante creatività!
Tutt'ora attivissimo il suo ultimo album è del 2012 "Year of the dragon".



19 maggio 2013

Molto distanti i personaggi che incontriamo nel post di oggi, partiamo dal più importante per la storia della musica, ed in particolare la storia del jazz: Coleman Hawkins, sassofonista statunitense nato il 21 novembre del 1904 e deceduto il 19 maggio del 1969. 
Universalmente riconosciuto come il padre del sassofono jazz, a lui si deve l'abbinamento del
Coleman Hawkins
jazz a questo strumento. Il suo "rivale" Lester Young, altro innovatore assoluto del sax jazz, da essere soprannominato "Prez" (presidente) afferma che il "primo presidente è Hawk e io il secondo!". Nonostante gli stili fossero differenti, si narra che Young fu spesso incitato a imparare a suonare "alla Hawkins", non a caso per moltissimo tempo anche dopo le rispettive morti i sassofonisti che suonavano jazz si differenziavano per sonorità con il nome di questi due luminari. L'interpretazione del 1939 di "Body and Soul" di Coleman resta la massima espressione del brano e di un epoca!

L'anniversario della nascita nel 1952 di Barbara Joyce Lomas ci da il "la" per parlare del gruppo di cui fa parte i B.T. Express, formazione giunta a questo nome dopo aver lanciato come King Davis House un paio di rarissimi singoli tra cui "We all make mistakes sometimes" nel 1972, 2 anni dopo danno alle stampe "Do it (till you're satisfied)" e raggiungono le vette delle classifiche americane, così come il singolo successivo "Express", di  li in poi pubblicano un album all'anno fino al 1978.
Grace Jones
65 anni sono quelli che compie oggi, portati divinamente, la statuaria Grace Jones. Jamaicana di nascita, la ricordiamo qui per aver introdotto il reggae nella disco-music, infatti i suoi primi album sono prodotti dall'etichetta Island, dopo i primi 3 in cui è aiutata dal Re del mix, Tom Moulton, con il 4° album "Warm Leatherett" introduce il reggae con la "rhythm section" per eccellenza della musica in levare: Sly & Robbie, in particolare il brano "Pars". In seguito collaborò con tantissimi artisti, sia del mondo della musica che dell'arte, esemplare un video come questi di "I'm not perfect (but I'm perfect for you)" con la collaborazione di Nile Rodgers alla musica, e al video Andy Warhol e Keith Haring.



18 maggio 2013


Oggi vi raccontiamo due storie. I loro protagonisti sono un corpulento omone di Kansas City, nel primo caso, mentre nel secondo parliamo di una canzone, che nel 1968 svettava all'apice delle classifiche americane. 
Big Joe Turner
L'omone di cui sopra risponde al nome di Joseph Vernon Turner Jr, meglio noto come "Big" Joe Turner o, ad essere modesti, il Boss del Blues. Nato nel 1911 e deceduto nel 1985, Joe Turner è stato un pioniere del rock and roll e del rhythm & blues, generi che alla sua epoca erano tendenzialmente la stessa cosa non fosse per il fatto che il primo veniva associato ai bianchi mentre il secondo ai neri. La sua carriera inizia già alla fine degli anni '20 quando il jazz prima e il boogie-woogie dopo la facevano da padrone. Diventa popolare e apre un locale tutto suo dopo essersi ormai affermato nel mondo dello spettacolo e dell'intrattenimento. Ma è negli anni '50 che Big Joe diventa un campione della nuova musica. La sua "Shake, rattle & roll" diventa l'inno di una nuova generazione. E' sulla scia di questo successo che Joe Turner diventerà uno dei rappresentanti più apprezzati del r&b, con brani come "The chicken and the hawk" e "Flip, flop and fly". E' stato talmente influente da esercitare alla fine degli anni '50 una forte attrazione anche in Giamaica, dove gente del calibro di Theo Beckford lo citerà espressamente come primaria fonte di ispirazione, interpretando anche qualche brano del suo repertorio. E' infatti cosa nota che lo ska, a detta degli stessi che lo hanno "inventato", era la loro versione del r&b.
Sono passati invece 45 anni da quando un brano, forse uno dei primi dell'era del funk, si piazzava al primo posto delle classifiche americane, di r&b e pop. Il brano in questione è "Tighten up" di Archie Bell & The Drells, uscito per Atlantic e divenuto entro l'estate di quell'anno disco d'oro con oltre un milione di copie vendute. Un classico della black music che ha trovato nel tempo una quantità sterminata di cover...



17 maggio 2013

Nel post di oggi avremo spazio per parlare dei Brothers Johnson e di Little Johnny Taylor ma accenniamo anche a 2 personaggi ai quali dedichiamo un post intero nelle rispettive date di nascita, a cui vi rimandiamo: Donna Summer e Johnny "Guitar Watson. Nati rispettivamente il 31 dicembre 1948 e il 3 febbraio 1935, e morti, la lady, un anno fa esatto e "Guitar" sempre il 17 maggio ma del 1996.
The Brothers Johnson
Il 17 maggio di 60 anni fa nasceva George "Lightnin' Licks" Johnson, che insieme al fratello Louis "Thunder Thumbs" forma i Brothers Johnson, i due si fanno conoscere come ottimi strumentisti con vari lavori, il primo brano inciso con il nome del gruppo è una cover di "Hey Jude" nel 1976, vengono notati da Quincy Jones che li vuole per suonare in alcuni suoi album, Quincy contraccambia producendogli il loro album di debutto nel 1976 "Look out for #1" e con il singolo "I'll be good for you" raggiungono la prima posizione della classifica R'&'B! In ogni album a seguire troviamo più di una perla, ma la consacrazione mondiale avviene nel 1980 con il quarto album ed il singolo "Stomp", consacrandoli come una delle coppie più brillanti della scena soul-funk americana.
Moriva 11 anni fa Little Johnny Taylor, soulman conosciuto per un brano soprattutto: "Part
Little Johnny Taylor
time love
" che il caso ha voluto fosse reinterpretata da un semi omonimo Johnnie Taylor, artista ben più conosciuto, che ha fatto sicuramente perdere le tracce del Little, noi vi facciamo sentire entrambe le versioni!
Infine altri due fantastici brani funk che oggi di 43 anni fa vedono la luce, trattasi di "Mr. big stuff" di Jean Knight e di "Groove me" di King Floyd, realizzati dalla stessa band nella stessa session ai Malaco Studios!



16 maggio 2013


Il funk e le sue sottoculture, in particolare una, sono al centro del post di oggi, interamente dedicato ad un personaggio purtroppo troppo poco conosciuto, Chuck Brown, che ci lasciava esattamente il 16 maggio dell'anno scorso.
Probabilmente uno dei personaggi più importanti degli anni '70, considerato il padre del sottogenere GO GO MUSIC. 
La "Go Go Music" è una sottocultura underground che mischia i ritmi trascendenti del funk più puro, accompagnato da una sezione ritmica di percussioni che trasmettono quel senso di selvaggio e di potente.
Chuck Brown
Questo era Chuck Brown, un animale da palco. Prima di lui nessuno aveva pensato all'uso delle percussioni in modo così eccessivo (sono presenti praticamente in tutti i suoi brani ed in tutti i suoi album). Dopo di lui, la storia insegna, le percussioni hanno avuto un ruolo fondamentale nelle produzioni, sopratutto nella disco, disco funk, breakbeat, fino ad arrivare, solo in alcuni casi, anche in produzioni post punk, che poco hanno a che fare con la black culture. La "go go music", in molti casi, viene confusa con un'altro prodotto derivato della black music, come può essere la disco tribal, molto in voga negli anni '80 ed ancora presente. 
Chuck Brown ne fu il padrino indiscusso. Altra curiosità è che fu anche il primo a far salire sul palco 2 batteristi,dove la prima dava il tempo, la seconda riempiva ed il percussionista completava un sound unico ed inimitabile, nato (unico genere musicale riconosciuto) nei sobborghi di Washington.
Per il suo primo album "We the people", da cui l'omonimo  brano, Chuck ingaggia  un "branco di animali" (parole sue) per formare i Soul Searchers. Insieme raggiungono un sound profondo e travolgente che puzza di funk. 
Nessuna sensualità, solo erotismo puro e crudo tipico del vero funk.
Basta ascoltare "Soul to the people" e "Blowout", sempre tratte da "we the people".
Nel 1974 esce il secondo album , firmato ancora Soul Searchers,  "Salt of the hearth", in cui è presente il brano più famoso, riconosciuto ufficialmente come uno dei classici dei b-boy di tutto il mondo. Lo ascoltiamo a fine post. 
All'interno dell'album è presente la spettacolare "Ashley's Roachclip", presente anche nelle compilation del Paradise Garage e della nostra ex Baia  degli Angeli.
Numerosi altri dischi ed altrettante compilation hanno reso Chuck Brown un vero eroe musicale, conosciuto purtroppo da troppa poca gente. 
L'inventore della Go Go music, della proto disco ed anche, perchè no, dell'early hip hop muore, dopo 77 anni di funk.
Noi di STSD dovevamo per forza donargli uno speciale, ed invitiamo tutti gli appassionati del genere che non cosnoscono Chuck ad ascoltare i suoi brani, anche se ancora una volta la rete non è dalla nostra parte. 




15 maggio 2013

The Tornadoes
Per il post di oggi dobbiamo allontanarci per un momento dalla black music e spostarci sull' altro lato della rivoluzione che ha colpito positivamente  nel secolo scorso l'America.
California, anni '60.
La rivoluzione culturale americana era in pieno svolgimento. Dalle spiagge, i  giovani rocker dell'epoca, osservavano i "surfer" esibirsi in uno sport polinesiano vecchio di oltre 300 anni. Il loro modo di muoversi spinse gli osservatori a suonare in modo diverso. Stava nascendo uno dei brani più famosi della storia del surf-rock, "Bustin' surfboards", eseguita dai The Tornados.
E' stato uno dei primi gruppi surf-rock della storia. Noi oggi ricordiamo con piacere i 66 anni del fondatore del gruppo, Geoff Gordan.
L'enorme successo del brano spinse il gruppo ad incidere altri singoli, tra cui la spettacolare "Bumble bee stomp", "Beyond the surf", "Phantom surfer", e "Phantom Surfer", e la pluri premiata "Shootin' beaver".
I "ragazzi" sono ancora in giro per il mondo a fare concerti, a far divertire la gente con il loro surf-rock.
Torniamo al lato black della rivoluzione. Bronx, New york, anni '60. La produzione musicale black era al top, sopratutto in quartieri come Harlem ed il Bronx. Numerosi erano i cantanti singoli, ma altrettanti altri erano i gruppi vocali formati da 3 o 4 voci. Tutte le grandi voci soul e funk, da Aretha Franklin a Chaka Khan, hanno cominciato in questo modo.
The Chiffons
The Chiffons, questo il nome di uno dei primi gruppi vocali femminili.
Una delle fondatrici è stata Barbara Lee Jones. Purtroppo noi oggi ricordiamo il 21° anniversario della morte.
Sapete chi erano le altre tre del gruppo? Una certa Karole King, insieme a Gerry Goffin e a sua sorella.
Numerosissimi singoli incisi tra il 1963 ed il 1976, tra cui,la più famosa "Will you still love me tomorrow".
Un viaggio nella cultura americana anni '60, da est a ovest, ed accorgersi che alcune differenze musicali sono tutt'ora presenti nel panorama musicale d'oltre atlantico. La musica è stupenda anche per questo.


14 maggio 2013

Nel post di oggi la soul music scarseggia ma non è assente. E’ il caso di Gene Cornish, 69 anni oggi, chitarrista, armonicista e membro fondatore di una delle band più soul formata da visi pallidi, i The Rascals. 
Gene Cornish
Negli anni ’60 sono stati i rappresentanti più importanti del blue-eyed soul, secondi forse solo a Frank Valli & The Four Seasons, famosissimi per i singoli “Good lovin’” e “Groovin’”. Ne compie 77 un pioniere del rock, Charlie Gracie. Ha iniziato la carriera a soli 14 anni per diventare poi un idolo dei Beatles e di Joe Cocker. La sua prima hit è diventato un capolavoro del rock and roll. Il pezzo si chiama “Butterfly”, una chicca degli anni ’50. Anche Troy Shondell era uno del rock and roll vecchio stile. Oggi festeggia 73 anni e lo ricordiamo con la sua bellissima “This time”.
Chiudiamo questa magra giornata per il soul con Bob Johnston, un produttore che lavorato con le stelle delle musica, gente tipo Bob Dylan, Leonard Cohen, Johnny Cash e The Byrds. Compie la bellezza di 81 anni... scovando nella sua produzione spicca anche un album (bruttino bisogna dire) per Jimmy Cliff, dal quale abbiamo selezionato "Lonely street".


13 maggio 2013

Il 13 maggio 1963, ovvero 50 anni fa, veniva pubblicato il primo album di un ragazzino che aveva appena compiuto 13 anni, il suo nome è Stevland Hardaway Judkins, ma tutti lo conoscevano come Stevie Wonder, e data la tenera età gli era stato attribuito il prefisso Little.  Nato prematuro in Michigan, nella cittadina di Saginaw, nel 1950, divenne cieco a causa di un malfunzionamento dell'incubatrice.
Little Stevie Wonder
Vi abbiamo già detto che il bambino prodigio venne portato a 11 anni alla Motown Records da Ronnie White, ma non vi abbiamo detto che il nome d'arte Wonder (cioè Meraviglia) fu scelto dal produttore Clarence Paul, il quale dopo aver sentito Stevie non potè che dire <<potremmo chiamarlo l'ottava "meraviglia" del mondo>>. Il primo 45 giri del genio è del 1961 "I call it pretty music, but the old people call it the blues" e vede dietro la batteria un Marvin Gaye ventenne
Il primo successo arrivò con "Fingertips part 2" estratto dal suo primo album, in cui lui cantava e suonava armonica e bonghi.
Stevie Wonder
Di li in poi è un successo continuo, musica, film e concerti, fino ai 21 anni di Stevie, quando diventò adulto e cambiò per prima cosa il suo contratto con la Motown. Da gemma della casa discografica a cui venivano dettati comportamenti, modi di scrivere e di cantare a libero artista con il pieno controllo sulla sua produzione e i relativi guadagni. Berry Gordy (titolare della Motown) battagliò per questo ma fortunatamente per noi, e anche per lui, perse e ci ritroviamo l'esplosione creativa di un'artista che dai 18 ai 21 anni aveva messo da parte una quantità di brani per il periodo della sua "indipendenza" e comincia con "Music of my mind" primo album di questo nuovo corso in cui suona tutti gli strumenti ad eccezione del trombone e della chitarra, troviamo qui la completa espressione di un genio della musica e uno dei primi brani con 'l'utilizzo dei sintetizzatori nella black music "I love every little thing about you". Compie oggi 63 anni e Save the Soul Date non poteva che augurargli Happy Birthday Wonder Genius!