28 febbraio 2013


Pochi giorni fa parlavamo di Ray Barretto e delle sue contaminazioni “afrolatinjazzsoul”. Nessuno nega il fatto che Ray sia stato il miglior percussionista della storia contemporanea, ma a tal caso bisogna ricordare anche altri artisti che comunque hanno dato man forte alle percussioni. 
Willie Bobo
Willie Bobo nato ad Harlem nel 1934 viene considerato da molti il “gemello americano” di Ray. Virtuoso percussionista ha contribuito all’entrata del latin jazz e dell’afrobeat nei quartieri newyorkesi. E’ stato infatti uno dei primi a proporre le percussioni nelle registrazioni nel continente americano. Numerosi successi e numerosissime collaborazioni, da Tito Puente a Santana fino a Herbie Hancock, lo hanno reso, al fianco di Ray, uno dei migliori percussionisti della storia. Basta ascoltare “Guajira”  ed alcuni brani in collaborazione con Groover Washington .
E’ considerato il miglior percussionista del ghetto, e per questo i suoi pezzi sono inseriti in qualsiasi compilation afrobeat e latin/soul/jazz. Muore alla giovane età di 49 anni per un cancro. Parlando di compilation ricordiamo un’altra artista viene inserita molto spesso. 
Barbara Acklin
Nel 1943 nasceva Barbara Acklin, e se il nome non vi dice niente vi ricordiamo alcuni classici da lei interpretati.”Am i the same girl” , “Love makes a woman” , e soprattutto la splendida “Fool fool fool”, ed indovinate chi ha partecipato alla registrazione delle percussioni in questo pezzo? Poche volte ci è capitato di ricordare due artisti che si sono incrociati così da vicino.
Vorremmo fare uno strappo alla regola e ricordare un grande Rocker figlio del blues, morto oggi nel 1985. David Byron, voce degli Uriah Heep.
Il pezzo che vi presentiamo è ormai un must insuperabile di Willie Bobo, presente appunto in una delle migliori compilation prodotte a livello mondiale.




     

27 febbraio 2013


Tante volte abbiamo parlato dei fiati e della loro, a volte, fondamentale importanza nella musica. Sopratutto nel filone prettamente jazzistico molti sono i virtuosi che si sono affiancati, combattuti e susseguiti sui palchi e nei locali di tutto il mondo. Uno dei maggiori esponenti del bebop e dell'hard bop, parlando appunto di fiati, è Dexter Gordon, nato oggi nel 1923. Una montagna di carne, ossa e fiato che riusciva a suonare il sassofono per oltre 3 ore senza mai fermarsi. Famosissimo per la reinterpretazione delle più famose ballate, da "A night in Tunisia" a "Georgia on my mind" fino a "In a sentimental mood"
Dexter Gordon
Dexter ha sempre avuto un posto d'onore nelle private classifiche dei migliori musicisti jazz. Amico di Charlie Parker, con cui ha lavorato in tantissimi progetti, non poté mancare all'appuntamento con i guru delle registrazioni, la Blue Note, con cui incise i suoi album migliori e più venduti. Purtroppo la leucemia che avanzava gli tolse la vita all'età di 67 anni, dopo però aver inciso la colonna sonora per Round Midnight, scritta in collaborazione con Herbie Hancock. In realtà "A mezzanotte circa " è il documentario dedicato proprio alla vita di Dexter Gordon, dove lui interpreta la caricatura di se stesso. Il film è in italiano ed è uno dei capolavori dei film musicali del ventesimo secolo. 
Il 27 febbraio è da ricordare anche per il primo posto dell'album "Pearl" di Janis Joplin nel 1970 e per il primo posto di un classico di Chubby Checker, "Pony Time".

26 febbraio 2013

Il 26 febbraio 1971 nasceva a Dallas colei che avrebbe preso da li a 25 anni in mano le sorti del Soul, ed in particolare del Neo-Soul: Erykah Badu! Chi nel 1997 ha vissuto l'uscita di "Baduism" non può dimenticarlo, la ventata di freschezza che ha portato il primo album della Badu ha scosso il panorama musicale della black music. 
Erykah Badu
Erica Abi Wright, questo il suo vero nome, assume lo pseudonimo di Erykah (Kah, luce interiore in egiziano) e Badu, dal fraseggio tipico del jazz: ba-doo, in seguito scopre che in arabo significa verità e luce. Muove i primi passi a metà anni 90, registra un demo "Country Cousins" che grazie alla qualità le permette di realizzare un duetto con il grande D'Angelo, suo predecessore nel genere, "Your preciuos love", questo le da la carica per dedicarsi al suo primo album, "Baduism" appunto. Debutta al numero 1 della classifica R&B di Billboard, vende la straordinaria cifra di 3 milioni di copie ma soprattutto mette sotto i riflettori il Neo-Soul.
Trainato dal singolo "On & On" che arriva al numero 12 sia negli Usa che in Gran Bretagna, riesce a portare a casa 2 Grammy Awards. 
Forte del successo ottenuto realizza (mentre aspetta un bambino da Andrè 3000) "Live". Nel 2000 arriva il secondo album "Mama's gun" dal quale "Bag Lady" supera il successo di "On & On". Con questo album comincia la collaborazione con i Soulquarians e una relazione con il rapper Common con il quale realizza una ode "Love of my life(an ode to hip-hop)" sia nel brano che nel video!
L'ultimo album è del 2010 "New Amerykah Part Two (Return of the Ankh)" da cui il primo singolo estratto è "Window seat" il brano fa scalpore per il video (qui sotto) nel quale Erykah si spoglia e viene simbolicamente uccisa in strada nello stesso luogo dove ammazzarono Kennedy, per sensibilizzare sull'odio e sulla facilità di essere uccisi. Il video viene criticato e censurato per i primi periodi. Ma Badu riesce nel suo intento grazie anche alla sua bravura come attrice come la ricorderete nel film "Le regole della casa del sidro". Consigliamo a chiunque voglia vivere una esperienza unica, di non farsi scappare un concerto della Regina del Neo-Soul!


25 febbraio 2013


Vi ricordate la saga dei The Jacksons 5 e Michael Jackson? Quella storia di una famiglia che si è buttata nella musica e del fratello più piccolo che intraprende la carriera solista ancor prima dell’adolescenza? Il personaggio di oggi e la sua storia ricalcano la vicenda dei 5 talenti di Gary, Indiana, seppur con minori fortune. 
Foster Sylvers
Lui è il cantante e polistrumentista Foster Sylvers ed oggi compie 51 anni. Assente dalle scene musicali da almeno una ventina d’anni per problemi legati alla droga, negli anni ’70 e ’80 si è affacciato spesso nelle classifiche di musica afro-americana. Il successo maggiore lo ha ottenuto con la band che raggruppava suoi fratelli e sorelle. Con i The Sylvers i successi sono arrivati con “Boogie Fever” e “Hot line”, entrambi brani del 1976. La formula era quella del funk che iniziava già a strizzare l’occhio alla disco. Come solista "Misdemeanor" è stata la sua prima hit, ottenuta a soli 11 anni! A 16 anni aveva già registrato 3 album a suo nome, ai quali vanno ad aggiungersene 6 con i The Sylvers. Insomma un talento, bruciato però forse troppo precocemente.
Altra nascita da appuntare assolutamente è quella di George Harrison dei The Beatles. Ne abbiamo già parlato in occasione dell’anniversario della sua morte e qualche giorno fa a proposito di una storia curiosa legata ad una sua canzone. Oggi avrebbe compiuto 70 anni. Noi lo ricordiamo con un brano dei primi anni ’60, una cover di “Mr Postman” delle The Marvellettes, band femminile accasata alla Motown.
In chiusura ascoltiamo un classicone senza tempo. Non propriamente black music, ma un brano fondamentale per qualsiasi appassionato di sonorità sixties che si rispetti. Il brano è “These boots are made forwalkin’”, diventato disco d’oro l’oggi del 1966. Lei è, ovviamente, Nancy Sinatra.



24 febbraio 2013

Quanti artisti del passato e del presente firmano i loro successi con il proprio,  vero, nome? Un gran numero di loro usano acronimi,falsi nomi ed etichette di marchi conosciute al grande pubblico. Di certo Sydney Crooks, in arte Sidney Roy, Luddy Pioneer, Luddy Crooks ed ultimamente Norris Cole, ha dovuto parecchio ingegnarsi a trovarne uno sempre diverso.
Sydney Crooks
 Mitico producer ed interprete giamaicano, nato proprio oggi nel 1945, nonché membro dei The Pioneers, ha dedicato e dedica ancora oggi la sua vita alla musica. Ha prodotto vari album di vari interpreti, quali Dennis Brown,Gregory Isaacs, Marcia Griffith, Owen Gray e tanti altri. Un bel pezzo dei The Pioneers ce lo ascoltiamo alla fine del post, solo dopo aver parlato per  grandi linee di due personaggi italiani molto importanti. Il primo. forse meno conosciuto del secondo è riferibile al periodo beat che ha sconvolto l'Italia degli anni '60. Il suo pezzo più famoso è "Ma che bella giornata" ed il suo nome, tornando ai nomi d'arte è Ugolino, all'anagrafe Guido Lamberti, nato nel 1940.
Il secondo personaggio è uno di quelli che puoi ascoltare dove meno te l'aspetti. Ritenuto da BB King, Eric Clapton e Joe Cocker uno dei migliori batteristi al mondo. Si è esibito ed ha contribuito alla produzione di migliai di successi internazionali. Tullio De Piscopo, nato nel 1946, ha un ruolo fondamentale nella musica partenopea, al fianco di James Senese, del mitico Tony Esposito ed ovviamente Pino Daniele,con cui ha raggiunto elevati successi e riconoscimenti. Il pezzo che maggiormente ispira è presente in un live del 1976, dove è presente una superba versione di "Yes i know my way". Tullio ha regalato anche alcune perle alla Italo Disco.

Il pezzo che ci ascoltiamo oggi è prodotto proprio da Crooks per la Trojan, ed ovviamente ad eseguirlo sono i The Piooners



  

23 febbraio 2013


Sapevate che i The Temptations hanno contato tra le loro fila qualcosa come 22 membri? Chiaramente questo numero è stato raggiunto dopo quasi 50 di attività, iniziata quando nel 1959 firmarono per la Motown con il nome The Elgins. Ognuno di questi membri ha dato il suo contributo alle fortune del quintetto, ciascuno a suo modo. 
Melvin Franklin
E’ il caso di Melvin Franklin, voce basso del gruppo dalla sua formazione alla morte, avvenuta 18 anni fa. Era il 1998 e Franklin aveva solo 52 anni. Fino alla sua morte è stato l’unico “temptation” originale insieme a Otis Williams, suo amico di vecchia data sin dai tempi della scuola: i due non hanno mai lasciato il gruppo. La sua voce potente  ha plasmato brani come “I truly, truly believe”, oltre ad aver fortemente caratterizzato il sound del gruppo nel periodo psichedelico. Proprio di questo periodo è il pezzo “Ball of confusion”,  uno dei brani più politicizzati del loro repertorio. Franklin è quello che alla fine di ogni strofa sentenzia “and the band played on”.
Altro avvenimento da ricordare è l’uscita, nel 1963, di “He’s so fine” delle The Chiffons, gruppo vocale femminile tra i primi in circolazione, all’epoca di stanza alla Laurie Records. Il brano, una fusione di doo-wop e r&b, ha una storia particolare da raccontare. George Harrison, membro dei The Beatles, venne infatti accusato di plagio per la sua “My sweet lord” e condannato a pagarne i diritti d’autore. Ad ascoltare entrambi i pezzi non sfuggirà che il motivo musicale del brano di Harrison è abbastanza simile alla hit delle The Chiffons.



22 febbraio 2013

Qualche giorno fa ricordavamo che molti artisti hanno spesso una vita non lunghissima, è il caso di Florence Ballard, una delle 4 fondatrici delle Supremes, che ci ha lasciato all'età di 32 anni per un attacco cardiaco, il 22 febbraio del 1976, la sua morte è definita una delle maggiori  tragedie del rock. 
Florence Ballard
Infatti avevo da poco deciso di tornare sulla scena musicale dopo tre anni di inattività dediti all'alcool, alla depressione e alla povertà! Nonchè rispetto alla rivalità con Diana Ross. Ha cantato su 10 dei 12 numeri 1 del gruppo e ha provato anche una carriera solista con pezzi come: "It Doesn't Matter How I Say It (It's What I Say That Matters)" e "Love Ain't Love"
Altro personaggio di oggi è Ernie K-Doe, al secolo Ernie Kador Jr., nato nel 1936 e deceduto il 5 luglio del 2001, conosciuto soprattutto per la sua numero 1 "Mother in law" e altri brani come  "Te-ta-te-ta-ta". Ma è curioso il caso del brano "Here come the girls" del 1970 che non riscosse successo se non nel 2007 quando venne inserito nella colonna sonora del film Boots.
Harvey Mason
Harvey Mason è un batterista, che oggi compie 66 anni, a noi era conosciuto per il brano "Groovin' you" fantastico pezzo disco-funk del 1979 (ripreso anche da "Disco revenge" del 1995), pensavamo fosse una meteora, in realtà Harvey è un batterista di tutto rispetto con collaborazioni con artisti del calibro di Herbie Hancock, Bob James e George Benson, per citare i più noti. Save the Soul Date ci fa scoprire anche questo!
Infine oggi avrebbe compiuto 100 anni Buddy Tate, uno dei più grandi tenori-sassofonisti jazz del periodo delle Big-Band.


21 febbraio 2013


Su STSD questa settimana i nomi grossi abbondano. Due giorni fa abbiamo dedicato uno speciale a Smokey Robinson, oggi tocca ad un'altra figura importantissima che, se non propriamente soul, ha dato alla musica afro-americana uno slancio ed una notorietà mai visti primi. Il suo nome è Eunice Kathleen Waymon, meglio nota come Nina Simone. Oggi avrebbe compiuto 80 anni se 10 anni fa un cancro non se la fosse portata via. La sua eredità musicale consiste in qualcosa come 40 album pubblicati dalla fine degli anni ’50 fino alla morte, un lavoro immenso se si considera che spesso nel corso di quattro decenni si è ritirata a vita privata facendo perdere le proprie tracce. 
Nina Simone
Molti dei suoi brani sono diventati degli standard del jazz e del blues, i generi che al meglio le hanno dato la possibilità di esprimersi. Il talento innato e la sua forte personalità hanno fatto si che si imponesse come una figura centrale del movimento per i diritti civili degli afro-americani, del quale è stata simpatizzante attiva sin dalla sua nascita alla fine degli anni ’50 e amica di personaggi del calibro di Malcom X e Martin Luther King. Alcuni suoi brani ne sono diventati veri e propri inni, come ad esempio “Mississippi goddam”. La sua passione politica l’ha poi portata ad abbandonare gli Stati Uniti in polemica con un governo che, a suo avviso, poco faceva per migliorare la situazione dei neri d’America, iniziando un periodo che l’ha vista spostarsi in giro per mezzo mondo.
Musicalmente la sua carriera può essere divisa in tre periodi, anche se durante tutta la sua vita ha lavorato con un’infinità di case discografiche. Schematicamente, dall’esordio alla fine degli anni ’50  con “I love you Porgy” seguirà il periodo con la Phillips, forse la sua collaborazione più stabile. Di questi anni sono i suoi successi maggiori come “Don't Let Me Be Misunderstood”,” I Put a Spell on You”, “Sinnerman” e “Feeling Good”, alla quale si aggiungono spesso brani minori dalla temperatura più soul come “A monster”. Seguirà un contratto con la Rca che darà alle stampe brani come “Ain't Got No, I Got Life" e “To be young, gifted and black”.
La ricorderemo sempre per i suoi live carichi di pathos ed energia, una modalità di espressione diretta e senza filtri da lei sempre apprezzata e spesso utilizzata per registrare i suoi album. Dall’album “’Nuff said” vi facciamo ascoltare “Why? (The king of love is dead)" dedicata all’amico M. Luther King dopo che venne ucciso nel 1968. 

Una figura immensa ed importantissima della musica, della cultura e della politica, forse troppo ingombrante per uno spazio come il nostro. Noi ce lo facciamo bastare e speriamo basti anche a voi.


20 febbraio 2013

La bellezza di una voce racchiusa in un post.
Quanti artisti conoscete che hanno pubblicato più di 70 dischi? “In verità è già difficile pubblicare il secondo disco” diceva Warren Haynes dei Gov’t Mule, frase poi ripresa da un famoso cantante. 76 anni fa nasceva Nancy Wilson, stimata ed amatissima cantante, jazz ed r&b, americana. La storia dei 70 dischi è verissima, il primo nel 1959 e l’ultimo nel 2006. Il suo primo successo lo riceve dopo appena un mese dal traferimento a New York, sotto gli occhi e le orecchie attente dei tecnici della Capitol Records, che la costringono a firmare per loro nel 1960. Mossa azzeccata. Basti ascoltare la stupenda  Guess who i saw today , dove si possono ascoltare le fantastiche doti vocali di Nancy. 
Nancy Wilson
Come al solito una  line-up da paura scrive gli arrangiamenti, costruiti e suonati appositamente per il suo tono di voce brillante ed armonioso. L’incontro con la Blue Note nel 1963 gli produce il suo ottavo album in soli quattro anni. Album fondamentale in cui è presente il secondo singolo jazz più venduto del 1963 “West coast blues . Una vita dedicata al jazz, dolci note per una dolce voce. Produzioni fantastuiche che risaltano il vero valore vocale. E’ facile perdersi nelle superbe note di “The masquerade is over” . Ovviamente una donna come Nancy non poteva farsi mancare collaborazioni internazionali, da Wes Montgomery a Stanley Clarke. Centinaia di partecipazioni in altrettanti dischi e decine di onoreficenze al merito per una delle più belle ed emozionanti voci dell’universo. Ascoltare per credere.
Ammaliante e sensuale è invece il sound di “I’m in love” e se vi ricorda Honey di Erykah Badu è normale. 

19 febbraio 2013


Nella musica soul esiste una certezza: Smokey Robinson! Oggi compie 73 anni e noi cogliamo l’occasione per dedicargli un post tutto suo. Vista l’influenza che ha avuto sullo sviluppo e il successo della musica afro-americana, l’atto è quasi dovuto.
Smokey Robinson
Nato a Detroit con il nome di William Robinson Jr, Smokey è stato l’artefice e la mente artistica che ha lanciato la Motown di Berry Gordy all’apice del successo mondiale. Per l’etichetta del suono giovane dell’America è stato vicepresidente, paroliere, produttore, pianista e cantante. La sua storia musicale ha inizio alla fine degli anni ’50 nel gruppo che darà i natali ai celeberrimi The Miracles. Con questa formazione Smokey sarà il primo ad imbarcarsi nell’avventura della Motown e il primo a farle vendere più di un milione di dischi con il singolo “Shop around” (lo ricordavano qualche giorno fa). A dirla tutta, fu proprio Smokey a convincere Gordy a creare un'etichetta tutta sua, creando un sodalizio artistico, e aggiungerei economico, che legherà i due fino alla fine degli anni ’80 solo quando Gordy cederà la Motown. 
Smokey Robinson e Berry Gordy
Tornando alla musica, il patrimonio musicale del nostro afro-americano dagli occhi azzurri consiste in qualcosa come 4000 canzoni scritte e decine di album pubblicati. Negli anni ’60 la sua storia è quella dei The Miracles e dei successi “You really got a hold on me”, “Mickey’s monkey”, “Whole lotta shakin’ in my heart”  per nominarne solo tre a caso. Ma saranno le canzoni più sentimentali a consegnarlo alla storia. Qualche esempio? “Ooo baby baby”, “I second that emotion”, “Baby, baby don’t cry” e il loro brano più conosciuto e fortunato “Tears of a clown”, brano da tre milioni di copie e ultimo atto di una storia decennale con i The Miracles. Gli anni ’60 sono per Smokey anche gli anni delle canzoni scritte per altri artisti della Motown (tra il 1963 e il 1966 è stato il più prolifico autore e produttore dei The Temptations). “My girl”, “My guy” di Mary Wells e “I’ll bedoggone” di Marvin Gaye  sono farina del suo sacco. Nel 1973 uscirà il suo primo disco “Smokey”, il primo di una lunga serie. Tra i brani solisti sono da ascoltare assolutamente “Baby that’s Backatcha”, “Quiet storm”, “Cruisin” e “Just my soul responding”, una delle mie canzoni preferite di sempre.
Tra i suoi estimatori dichiarati ricordiamo John Lennon, George Harrison e Bob Dylan. Quest’ultimo ha detto di lui: “Il più grande poeta vivente d’America”. E se lo dice Dylan non ci resta che credergli!


18 febbraio 2013

Sul nostro blog è raro incappare in una data in cui ci sono da ricordare solo date di nascita e per di più di persone ancora in vita. Sarà che spesso la vita degli artisti non è lunghissima, ma comunque oggi celebriamo i compleanni di quattro personaggi tutt'ora in vita e soprattutto attivi!
Randy Crawford
Andiamo per ordine di importanza: compie oggi 61 anni la cantante Randy Crawford, nata a Macon in Georgia ha paradossalmente più successo in Europa che in America. La sua carriera inizia nel 1975 con il singolo "Don't get cause in love triangle" prodotto da Johnny Bristol per l'album di Cannonball Adderley. Ma la nostra Randy è conosciuta soprattutto per la collaborazione con i Crusaders con i quali arriva al successo nel 1979 con "Street Life" in seguito a questi realizza da solista finalmente dei brani che diventano degli standard del Soul come "You may need somebody" e "Rainy night in Georgia" entrambi contenuti sull'album del 1981 "Secret Combination". 
72 invece gli anni che compie Irma Thomas oggi, definita la "Soul Queen di New Orleans" dove è nata appunto. il suo primo singolo è del 1960 e si chiama  "(You Can Have My Husband but) Don't Mess with My Man". Una curiosità nel film di Daunbailò di Jim Jarmush, Roberto Benigni e Nicoletta Braschi ballano innamorandosi su una canzone di Irma: "It's raining"!
Dr. Dre
Più giovane e contemporaneo invece è Dr. Dre che compie 48 anni, nasce a Compton come André Romell Young da cui prende il suo nome Dre e dal suo giocatore preferito di basket Julius "Dr. J" Erving, incredibile la carriera di questo Rapper e produttore che ha traghettato l'hip hop verso il successo internazionale con pezzi come: "The next episode" . Diventato uno dei cantanti più ricchi al mondo grazie al numero di successi e al suo ottimo modo di fare da business man. 
Infine chiudiamo con una nota nazionalistica auguri a Paul Mazzolini in arte Gazebo, compie 53 anni ed è noto per aver portato al successo il genere noto in tutto il mondo come Italo Disco con pezzi come "I like Chopin"!

17 febbraio 2013

La musica è la migliore espressione di linguaggio internazionale. Proprio come i dialetti che cambiano da paese a paese anche la musica è soggetta a cambiamenti anche minimi da luogo a luogo. Basti pensare che solo nel blues sono presenti 52 sfumature diverse proprie di ogni regione (dal texas blues al missisipi blues), così come nel rock,più di 100 (dall’hard rock all’acid rock), e di certo non può mancare il soul. Uno dei maggiori esponenti del latin soul, del latin jazz, della salsa, della rumba è il percussionista virtuoso Ray Barretto. Le sue congas hanno decorato più di 1000 registrazioni convenzionali dei dischi latini, dagli anni ‘50 fino al 2006. Esponente di punta del latin jazz, con il suo sound eclettico acustico,ma anche con presenze elettroniche importanti, non ha avuto paura di mischiarsi anche nel rockstedy, prendendo in considerazione il modo di suonare primitivo del mento e del burru, arricchendo composizioni calypso grazie alla sua flessibilità strumentale. 
Puertoricano di origine,nato con il ritmo nel sangue, ha portato le sue percussioni anche nella Germania nazista, durante la seconda guerra mondiale. Tornato negli USA ha lavorato con Mongo Santamaria, Gene Ammons, Cannonball Adderley, Kenny Burrell, Lou Donaldson, Red Garland, Dizzy Gillespie, Freddie Hubbard, Wes Montgomery. Un grande uomo al servizio della musica,morto proprio oggi nel 2006.
Ray Barretto
La sua sapienza di mischiare ritmi latini alle sonorità più pop dell’epoca lo hanno reso il miglior percussionista della storia. Lo potete ascoltare in “Blues Walk” di Lou Donaldson ed in tutto l’album della Blue Note. Oppure ancora in questo spettacolare album di Dizzy Gillespie  dove è presente una line-up da brivido. Indimenticabile è poi la OST di Carlito’s Way . Ma come già detto è nella salsa e nella rumba che Barreto ha dato il massimo. Dai grandi classici come “No me molestes mas” a “Concinado” un must del latin jazz, Ray ha sempre mostrato di essere il migliore. Non per questo un giovane Santana, odiato dai portoricani, ha capito bene come fare successo, visto l’enorme mole di lavoro internazionale di Ray. La musica è anche purtroppo opportunismo, ma come al solito per i plagi ci sono gli avvocati e la critica, che premia sempre il migliore, e tra i due…non c’è storia.
Un personaggio fantastico che ha portato i ritmi latini a livelli mondiali, che ha fatto conoscere al mondo la salsa. Oggi noi lo vogliamo omaggiare con un suo classico molto vicino alle sonorità soul, e vi consigliamo di approfondire, perchè ascolterete tante graditissime sorprese e collaborazioni. 





                 
                                      

16 febbraio 2013


Nel mondo della musica, e forse in special modo nel soul, l’artista che interpreta una canzone è spesso solo la punta di un iceberg composto da parolieri, arrangiantori, musicisti e produttori. 
Leon Ware
Leon Ware, nato nel 1940, è da ricordare di sicuro per aver svolto al meglio l’ultimo di questi ruoli ma contemporaneamente scrivendo anche di proprio pugno brani per altri artisti. L’album che deve essere ricordato è “I want you” di Marvin Gaye. Ware, oltre a curarne la produzione, ha scritto la maggior parte dei brani in coppia con il fratello minore di Diana Ross, Arthur, inclusa la splendida title-track. Pensate che il brano sarebbe stato interpretato dallo stesso Ware se Berry Gordy non avesse opposto il suo veto a favore di Gaye! Sempre come songwriter ha scritto uno dei primi successi per il giovanissimo Michael Jackson con il brano “I wanna be where you are” nel 1972. Come interprete non è mai riuscito a sfondare, nonostante dal 1970 ad oggi abbia fatto uscire almeno una decina di album a suo nome (l’ultimo risale al 2008 ed è stato inciso per la Stax.
Il secondo personaggio di oggi è purtroppo passato a miglior vita da 26 anni. Lui è Ted Taylor, classe 1934, stacanovista del soul. 
Ted Taylor
La prima volta che mise piede in uno studio di registrazione faceva parte di un gruppo vocale di doo-wop, i The Cadets, per poi subito intraprendere la carriera solista. Se vi piace il R&B vecchia maniera, il northern soul sudato e la disco-music prima della sua commercializzazione spudorata, bene, Taylor è il vostro uomo. Dall’inizio degli anni ’60 alla fine degli anni ’70 ha registrato per la Duke Records, la OKeh Records, Ronn Records e la TK Records, senza però mai raggiungere il successo che si sarebbe meritato. Noi vi proponiamo quattro suoi brani che spaziano dal soul della prima ora alla disco, praticamente sconosciuti ma che di certo vi faranno muovere! La prima è “I’ve got findsomebody new”, “(Love is like a) Ramblin Rose” (ripresa anche dai proto-punkers MC5), “Somebody always trying” e “Ghetto disco”.  Siete ancora fermi?