Nella musica Soul alcuni duetti
sono passati alla storia, come nel caso della coppia di cui vi parliamo oggi. A
dirla tutta, la ricorrenza non è delle migliori, anzi. Oggi infatti ricorre il
43° anniversario della morte di Tammi Terrell, che in coppia con Marvin Gaye ha
regalato al soul momenti di pura libidine, difficilmente descrivibili in modo
differente.
Thomasina Winifred Montgomery, in arte Tammi Terrell |
La sua carriera è iniziata quando ancora era adolescente. A soli 16
anni ottiene un contratto con la Try Me Records di James Brown, per la quale
inciderà il singolo “I tried” quando ancora si faceva chiamare Tammy Montgomery, il suo vero cognome. Era
ancora il 1963 e Tammi aveva solo 18
anni! Il successo però non arrivò tanto
che abbandonò la musica per dedicarsi agli studi. La svolta della sua carriera
arriverà qualche anno più tardi quando nel 1965 verrà ingaggiata dalla Motown
di Berry Gordy, all’epoca nel periodo di sua massima espansione. Per Gordy
prenderà il nome di Tammi Terrell e inciderà
il suo primo singolo “I can’t believe that you love me”.
Saranno però i duetti con Marvin Gaye che la consacreranno come regina
indiscussa del Detroit Soul. Da questo sodalizio nasceranno i capolavori “Ain’tno mountain high enough”,
“Ain’t nothing like the real thing” e “Your precious love”.
Tutto questo finirà però troppo presto
quando, durante un concerto in Virginia, Tammi Terrell si accascerà tra le
braccia di Gaye. Le verrà diagnosticato un cancro al cervello che la condurrà
alla morte nel 1970 a soli 24 anni. Lascerà in eredità una ventina di singoli,
tre dischi in coppia con Gaye, l’album solista
“Irresistible” e decine e decine di pagine non scritte di una vita
privata difficile e piena di relazioni complicate con artisti spesso famosi.
Altro necrologio è quello per Charles
Pope, deceduto nel 1996 a 63 anni. Con il gruppo The Tams ha ottenuto discreti
successi durante gli anni ’60 con brani come “Be young, be foolish, be happy” del 1968 e “Hey girl don’t bother me” del 1964, poi ripubblicato nel 1971 sull’onda della nascente scena del Northern
Soul in Gran Bretagna, scena per la quale i The Tams sono stati tra gli artisti
di riferimento.
In chiusura due parole su un
brano con la B maiuscola. Siamo nel 1968 e al primo posto delle classifiche USA
svetta la ballata soul “Sittin’ on the dock of the bay” di Otis Redding, morto solo qualche mese prima in un incidente aereo. Il brano
resterà al primo posto per 5 settimane di fila, arrivando a vendere 5 milioni
di copie in tutto il mondo. Sarà il primo brano postumo della storia ad
ottenere questo successo.
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