16 marzo 2013


Nella musica Soul alcuni duetti sono passati alla storia, come nel caso della coppia di cui vi parliamo oggi. A dirla tutta, la ricorrenza non è delle migliori, anzi. Oggi infatti ricorre il 43° anniversario della morte di Tammi Terrell, che in coppia con Marvin Gaye ha regalato al soul momenti di pura libidine, difficilmente descrivibili in modo differente. 

Thomasina Winifred Montgomery, in arte Tammi Terrell
La sua carriera è iniziata quando ancora era adolescente. A soli 16 anni ottiene un contratto con la Try Me Records di James Brown, per la quale inciderà il singolo “I tried” quando ancora si faceva chiamare Tammy Montgomery, il suo vero cognome. Era ancora il 1963 e Tammi  aveva solo 18 anni!  Il successo però non arrivò tanto che abbandonò la musica per dedicarsi agli studi. La svolta della sua carriera arriverà qualche anno più tardi quando nel 1965 verrà ingaggiata dalla Motown di Berry Gordy, all’epoca nel periodo di sua massima espansione. Per Gordy prenderà il nome di Tammi Terrell e inciderà  il suo primo singolo “I can’t believe that you love me”. Saranno però i duetti con Marvin Gaye che la consacreranno come regina indiscussa del Detroit Soul. Da questo sodalizio nasceranno i capolavori “Ain’tno mountain high enough”, “Ain’t nothing like the real thing” e “Your precious love”.  Tutto questo finirà però troppo presto quando, durante un concerto in Virginia, Tammi Terrell si accascerà tra le braccia di Gaye. Le verrà diagnosticato un cancro al cervello che la condurrà alla morte nel 1970 a soli 24 anni. Lascerà in eredità una ventina di singoli, tre dischi in coppia con Gaye, l’album solista  “Irresistible” e decine e decine di pagine non scritte di una vita privata difficile e piena di relazioni complicate con artisti spesso famosi.
Altro necrologio è quello per Charles Pope, deceduto nel 1996 a 63 anni. Con il gruppo The Tams ha ottenuto discreti successi durante gli anni ’60 con brani come “Be young, be foolish, be happy” del 1968 e “Hey girl don’t bother me” del 1964, poi ripubblicato nel 1971 sull’onda della nascente scena del Northern Soul in Gran Bretagna, scena per la quale i The Tams sono stati tra gli artisti di riferimento.
In chiusura due parole su un brano con la B maiuscola. Siamo nel 1968 e al primo posto delle classifiche USA svetta la ballata soul “Sittin’ on the dock of the bay” di Otis Redding, morto solo qualche mese prima in un incidente aereo. Il brano resterà al primo posto per 5 settimane di fila, arrivando a vendere 5 milioni di copie in tutto il mondo. Sarà il primo brano postumo della storia ad ottenere questo successo.


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