Per ragioni di calendario, il nostro post quotidiano è oggi dedicato ad un solo personaggio. Lui è Eddy Grant, classe 1948, passato alla storia per una manciata di brani tra la fine degli anni ’60 e la fine degli anni ’80. Non propriamente Soul, ma di sicuro un artista che ne ha imparato uno o due trucchi. Grant ha infatti iniziato la sua carriera musicale nelle file di una band molto famosa all’epoca del beat.
The Equals (Eddy Grant al centro) |
Con i The Equals Grant ha dato vita ad un gruppo fortemente influenzato dal Rhythm and Blues e dal Reggae, coniando una formula stranissima ma fortunata che permetterà alla band multirazziale di Londra di piazzare nelle classifiche UK una decina di brani tra il 1968 e il 1970. Al primo successo “Baby, come back” fanno da eco “Viva Bobby Joe” e “Softly Softly”, due brani che potremmo definire punk a tutti gli effetti. Le influenze più black emergono nel loro ultimo 45 giri “Black skin blue eyed boys” e in brani minori come “Soul groovin’”. Oltre alla musica Grant e i suoi sono sempre stati attenti al messaggio politico che i loro brani trasmettevano, tanto che non a caso i The Clash riprenderanno la loro “Police on my back” nel disco “Sundinista”. Dopo l’esperienza di gruppo, Grant si dedicherà alla carriera solista appendendo la parrucca bionda al chiodo (con i The Equals appariva sempre così). Il suo stile sarà una curiosa miscela di Reggae e Pop, alle volte deliberatamente commerciale. Non abbandonerà però la verve polemica e di protesta, indirizzando spesso la sua critica verso il regime di Apartheid in Sud Africa (Grant è di origine Guyanese) con brani come “Jimme hope Jo’anna”, il suo cavallo di battaglia datato 1988. Altro brano degno di nota, e che andiamo ad ascoltarci, è “Walking on the sunshine”, un funk raffinato del 1978 che ci permette di chiudere il cerchio per ritornare sulla nostra carreggiata.
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