15 giugno 2013


Negli anni ’60 molti sono stati i gruppi britannici che guardavano con attenzione all’evoluzione della black music americana. I più importanti di questi sono stati sicuramente i The Animals di Eric Burdon e la prima formazione del Spencer Davis Group, dei quali ricordiamo oggi l’anniversario di nascita del loro primo bassista, Muff Winwood (1943), fratello maggiore del ben più noto Steve. 
Spencer Davis Group - Muff è il primo da sinistra
Muff, come Steve, ha fatto parte della band fino al 1966, registrando in tutto tre album, prima di intraprendere la carriera di produttore nel mondo del rock (ha prodotto il primo album dei Dire Straits). Lo spazio che gli dedichiamo qui è dovuto al fatto che, se guardate al loro repertorio delle origini, troverete rivisitazioni di brani di Ray Charles, Don Covay, Curtis Mayflield e Jackie Edwards. Quest’ultimo, un giamaicano doc, dopo aver registrato vario materiale ska e rocksteady, si è affacciato al soul e, per via della Island Records, ha scritto due dei brani di maggior successo per Davis e soci. Il loro cavallo di battaglia, “Keep on running”, porta infatti la sua firma così come “Somebody help me”, due singoli che fondono perfettamente il r&b con il rock made in England. Non avrete dubbi a riguardo dopo aver ascoltato brani come “I’can’t enough for that”, inno di quella generazione Mod che aveva sempre guardato con ammirazione alle sonorità americane, e non solo, di matrice nera. 
Eddie Hinton
Non è più tra noi invece Eddie Hilton (1944-1995), autore e chitarrista che con le sue sei corde ha scritto un piccolo pezzo di storia della soul music negli studi di registrazione Muscle Shoals. Come sideman ha preso parte alla registrazione di alcune tra le hit più importanti dell’epoca e che sono uscite per gente del calibro di Wilson Pickett, Aretha Franklin, The Staple Singers, Johnny Taylor, Joe Tex e ci fermiamo qui che l’elenco potrebbe essere quasi infinito. Una collaborazione però sembra avere dell’incredibile, ossia quella con la leggenda del rocksteady Toots Hibbert che, da vero amante del soul, non ha potuto resistere alla tentazione di dedicargli esplicitamente un album dal nome “Toots in Memphis” con, ovviamente, Hinton alla chitarra. Il disco è del 1988 e dalla sua tracklist vi facciamo ascoltare “Precious, precious". Come autore, Hinton è noto per il suo brano “Breakfast in bed”, scritto per Dusty Springfield (nell’album "Dusty in Memphis”) e che ha poi conosciuto, come spesso accadeva in quel periodo, una serie di cover ad opera di artisti giamaicani. Harry J ha per esempio prodotto le versioni di Lorna Bennett e del guru del dj-style Scotty, anche se è stata Hortense Ellis insieme al fratello Alton, a darne una prima interpretazione già nel 1969.



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