Nello sconfinato universo della Black Music non si registrano oggi anniversari di nascita importanti. L'unico che siamo riusciti a trovare è quello di un certo Eddie Briganti, vocalist del famosissimo gruppo blue-eyed soul The (Young) Rascals (gruppo composto da italo-americani).
Eddie Briganti |
Oggi compie 68 anni e noi lo ricordiamo spendendo due parole su questa particolare declinazione della soul music. Come l'etichetta blue-eyed soul suggerisce, questo sottogenere era tutto interpretato da artisti bianchi provenienti dagli USA (come i Four Seasons di Frank Valli) e dall'Inghilterra (come i The Foundations) che si ispiravano ai successi dei loro colleghi neri. Curiosamente, e comprensibilmente, tali artisti venivano presentati in radio come gruppi di colore per non perdere gli ascolti della comunità afro-americana. Tra i successi maggiori della band di Briganti e soci ci ascoltiamo la bellissima "Good Lovin'" del 1966, già interpretata dal gruppo doo-wop The Olympics.
Altro compleanno da ricordare, ma passiamo al jazz, è quello di Ursula Dudziak, nata in nella Polonia occupata del 1943. Tra le sue varie collaborazioni sono degne di attenzione quelle con Bob McFerrin, Gil Evans e Sting. Ascoltate che voce nel brano "Just the way you are".
Passando invece ai necrologi, segnaliamo la morte avvenuta nel 1969 del cantante jazz e r&b Tommy Edwards. Nato nel 1922 e deceduto a causa di un aneurisma cerebrale, Edwards è stato una stella minore nell'immenso firmamento della musica afro-americana. Il suo brano più conosciuto rimane "It's all in the game", successo nelle classifiche pop del 1958 reinterpretato nel 1970 dai Four Tops che lo incisero su 45 giri.
Altro compleanno da ricordare, ma passiamo al jazz, è quello di Ursula Dudziak, nata in nella Polonia occupata del 1943. Tra le sue varie collaborazioni sono degne di attenzione quelle con Bob McFerrin, Gil Evans e Sting. Ascoltate che voce nel brano "Just the way you are".
Passando invece ai necrologi, segnaliamo la morte avvenuta nel 1969 del cantante jazz e r&b Tommy Edwards. Nato nel 1922 e deceduto a causa di un aneurisma cerebrale, Edwards è stato una stella minore nell'immenso firmamento della musica afro-americana. Il suo brano più conosciuto rimane "It's all in the game", successo nelle classifiche pop del 1958 reinterpretato nel 1970 dai Four Tops che lo incisero su 45 giri.
La copertina dell'album "The Supremes a go-go" |
Guardando invece alle classifiche, degno di nota è il fatto che il 21 ottobre 1966 un LP si piazzava in vetta alle classifiche di album venduti della Billboard 200, spodestando i The Beatles. Perché ricordarlo? Perché l'LP in questione era firmato The Supremes ed era la prima volta che un album ad opera di un gruppo femminile raggiungeva questo traguardo. E' interessante notare come all'epoca gli album di soul fossero composti da qualche 45 giri di successo e da brani inseriti solo come riempitivi. Bisognerà aspettare Marvin Gaye e i suoi concept album per veder crescere la qualità di questo tipo di prodotto. L'album in questione corrisponde a questa descrizione. Oltre al singolo di successo "You can't hurry love", la tracklist contiene cover di artisti Motown come Four Tops, The Temptations e The Isley Brothers. Ma la sorpresa resta sicuramente il rifacimento di "Those boots are made for walkin'"!
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