15 ottobre 2013


Se ci seguite da un po’ di tempo avrete notato come amiamo saltare da un paese all'altro, nel senso che ci diverte moto guardare a come il soul e il funk hanno influenzato generi musicali geograficamente lontani dalle città americane che hanno fato la storia della Black Music. Oggi celebriamo infatti la nascita di… come definirlo soprattutto?! Ci facciamo aiutare da una frase dell'Herald Sun del 2011: “Immaginate  Bob Marley e Che Guevara riuniti in una sola persona per avere il senso del musicista e attivista Fela Kuti”. 
Fela Kuti
Nato il 15 ottobre del 1938 in Nigeria e morto il 2 agosto del 1997, Fela Anikulapo Kuti è stato appunto sia musicista, sia rivoluzionario nonché attivista per i diritti della sua popolazione. Per farvi capire un po’ l’essenza della sua arte, vi basti sapere che questo lo ha portato a perdere la mamma nel 1975 a causa di rappresaglie in seguito all’uscita del suo capolavoro: Zombie. In questo album paragonava la polizia e l'esercito nigeriani a dei cadaveri senza volontà. Il disco ebbe un enorme successo in Nigeria e fece infuriare il governo, che attaccò la comune che avevo fondato (Repubblica di Kalakuta) con più di mille soldati, incendiando gli studi, distruggendo le strutture e uccidendo numerose persone, tra cui la madre di Fela che venne gettata fuori da una finestra morendo qualche giorno dopo (più tardi Fela Kuti descrisse questo tragico evento nella sua canzone “Coffin' forHead of State”). Lo stesso musicista fu salvato appena in tempo da un pestaggio mortale a opera dei militari. Non a caso è conosciuto anche sotto l’appellativo di Black President. Per quel che riguarda la sua musica, fondatore indiscusso dell’Afrobeat e indiscusso protagonista della musica africana del XX secolo, ci ha lasciato una serie infinita di brani, raccolti in altrettanti album. Quasi impossibile sceglierne uno che dia conto del suo genio. Per coerenza a quanto detto sopra, in coda al post trovate la sua splendida “Zombie”. 
Marv Johnson

Sempre il 15 ottobre, e sempre nell’anno 1938, nasceva a Detroit Marv Johnson, deceduto per un attacco di cuore nel 1993. Nella sua carriera ha lavorato per Motown ed ha scritto alcuni brani insieme a Berry Gordy. Tra i suoi singoli vale davvero la pena ascoltare la sua bellissima “Come on and stop”, uscita per la United Artists Records nel lontano 1963. Alla fine degli anni ’60 lascia la carriera di cantante per entrare a far parte dell’”amministrazione” Motown, continuando occasionalmente a scrivere canzoni per Johnny Taylor e Tyrone Davis. Prima di chiudere, ricordiamo tre brani che sono stati registrati oggi negli anni 1955, 1956 e 1958. I brani sono rispettivamente “I’m in love again” di Fats Domino, “Good molly miss molly” di Little Richard e “Lonely teardrops” di Jackie Wilson”.



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