Il vostro post quotidiano è dedicato ad una pietra miliare
della musica nera! Una canzone, forse LA canzone, più rappresentativa della
soul music. Parliamo oggi di "I heard it through the grapevine",
nella versione resa celeberrima da Marvin Gaye, e la ricordiamo nel giorno in
cui, nel 1968, si piazzava al numero 1 delle classifiche pop (Billboard Hot 100) degli Stati Uniti
per restarci, di prepotenza, per ben sette settimane, diventando così il
singolo più venduto fino a quel momento dall'etichetta di Detroit (nello stesso giorno al secondo posto della stessa classifica troviamo "Love Child" delle Supremes mentre al terzo Stevie Wonder con la sua "For a once in my life).
Il 45 giri di "I heard it through the gravepine" |
Come molti
dei successi della Tamla-Motown, il brano ha una storia travagliata alle sue
spalle. Scritta nel 1966 da Barrett Strong e Norman Whitflield, fu registrata
per la prima volta da Smokey Robinson & The Miracles,
ma non uscì mai come singolo (è presente invece nel loro album "Special
Occasion" del 1968). Nel 1967 Marvin Gaye ne registrò una sua versione ma
Berry Gordy, come pare facesse spesso, non la considerò valida come singolo e
l'appioppò successivamente a Gladys Knight & the Pips. Il successo di
vendite fu garantito e il primo posto nelle charts di R&B assicurato. Solo
nel 1968 Gaye si riprende la sua rivincita, inserendo il brano nell'album
"In the Groove". La canzone iniziò a girare così frequentemente nelle
radio che Gordy si decise a far uscire il singolo per la sussidiaria Tamla con
il numero T54176. L'indimenticabile l'intro di questa versione è qualcosa che
non si scorda facilmente (nelle sessioni di quelle registrazioni erano presenti
i The Funk Brothers, storica in-house band della Motown!). Il resto è storia...
Come tutti i classici, molti ne hanno dato una loro interpretazione. Degne di
nota sono la versione dei The Chi-Lites e sicuramente quella dei Creedence Clearwater Revival. La loro rilettura di
questo brano è la sintesi perfetta dell'inimitabile stile di John Fogerty &
Co di fondere il country, il rock e ovviamente il soul. Peccato duri quasi 12
minuti, ma a quanto pare era loro usanza piazzare in ogni album un brano di
lunga durata.
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