Il rhythm and blues al femminile ci ha sempre fatto
impazzire. Barbara Lynn non fa eccezione. Nata nel 1942, con il suo stile
ruvido e sofisticato si è guadagnata il nomignolo di “The Black Elvis” e,
chitarra alla mano, ha girato tutta l’America in compagnia delle star delle
Motown.
Barbara Lynn |
Il suo 45 giri di debutto “You'll Lose A Good Thing”,
datato 1962, ha fatto le scarpe niente di meno che a Ray Charles, piazzandosi
al numero uno delle classifiche R&B dello stesso anno. Tra i suoi
ammiratori troviamo i The Rolling Stones che, all’epoca ancora ragazzini,
ripresero la sua “Oh baby (We've got a good thing goin')”.
Tornando ai giorni nostri, anche Moby ne ha recuperato un campionamento dal
brano proto-femminista “I’m a good woman”,
scritto dalla Lynn e diventato un anthem per le musiciste nere che si sono
immolate all’altare del funk.
Altra ricorrenza di oggi è il 40° anniversario della morte
della cantante gospel Clara Ward. Già attiva negli anni 40, è riuscita a
conciliare la “carriera religiosa” con la musica secolare, alternandosi tra due
realtà che solo pochi anni prima sembravano inconciliabili. La sua composizione
più conosciuta è sicuramente “How I got over”,
inno gospel reinterpretato da gente del calibro di Mahalia Jackson, Blind Boys
of Alabama e Aretha Franklin. Negli anni ‘60 ha prestato spesso la sua voce in
qualità di corista a brani come “Mashed potato time” di Dee Dee Sharp,
solo per fare l’esempio più famoso.
"My girl"/"(Talking 'Bout) Nobody But My Baby" |
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