Nella storia della musica nera
l’appellativo “Little” è sempre stato una garanzia. Nel giro di cinque secondi
vi verranno subito in mente gente come Little Richard, Little Stevie (Wonder) o
Little Willie John, solo per nominarne alcuni. Il “Little” di oggi è invece Jerome
Anthony Gourdine, nato nel 1941 e leader e prima voce del complesso
doo-wop/soul Little Anthony & The Imperials.
Little Anthony |
Seppur poco conosciuti, negli
anni a cavallo tra i 50 e 60 hanno avuto un discreto successo con il loro primo
singolo “Tears on my pillow” ,
brano che metteva in mostra il falsetto di Little Anthony e che caratterizzerà
il loro stile inconfondibile. Come tutti i classici, le rivisitazioni si
buttano. Ad esempio quelle in salsa rocksteady sono veri e propri capolavori.
Non ci credete? Provate con la versione del misconosciuto Desmond Riley.
Altra nascita eccellente è quella
di Marcus Hutson (nato nel 1943 e morto nel 2000) dei The Whispers. Gruppo
geniale, i The Whispers sono stati l’evoluzione stessa della musica nera. In
meno di vent’anni hanno cavalcato quel
movimento che dal gospel è arrivato alla disco-music dei primi anni 80, in
pratica un viaggio dalle chiese al dancefloor, insomma una roba da matti. Ad
aver avuto vent’anni alla fine degli anni 70, un brano come “And the beat goes on” ci avrebbe tormentato giorno e notte!
Shirley Bassey |
76 invece gli anni compiuti dalla
diva gallese Shirley Bassey. Se siete amanti della saga di James Bond, sappiate
che molte delle title-track dei vari episodi sono state cantate da lei. Per
l’occasione ascoltiamo un brano, “La vita”,
che la Shirley ha presentato come ospite al Festival di Sanremo del 1968. Ha
inoltre interpretato due canzoni scritte da Paolo Conte di cui però non siamo
riusciti a trovare traccia (“Yes” e “Com’è piccolo il mondo”).
Impossibile poi non ricordare le
nascite di due mostri sacri della musica contemporanea. Loro sono Elvis Presley
(1935) e David Bowie (1947), due artisti apparentemente distanti che però non
hanno mai mancato di riconoscere il loro debito verso la musica soul. Come
ricordarli con una canzone? Il brano
“Golden Years” del 1975 scritto dal Duca Bianco fa al caso nostro per due ragioni. Primo, il
brano fu presentato allo storico programma TV “Soul Train” dove, si sa, di visi
pallidi non se ne vedevano molti. Il secondo è un aneddoto secondo il quale
sempre Bowie propose il pezzo proprio al Re del Rock, affinché lo cantasse. La risposta?
Un sonoro due di picche.
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