Se vi
chiedessero di stilare una top-ten degli artisti più influenti e
rappresentativi della musica soul, il nome di Wilson Pickett vi troverebbe di
sicuro un posto. Oggi lo ricordiamo nel settimo anniversario della sua morte,
avvenuta nel 2006 a causa di un infarto. Come molti ben sapranno, la sua vita è
stata caratterizzata da successi sul piano artistico che si sono spesso
intervallati ad una vita privata che, per usare un eufemismo, è stata abbastanza
complicata (non si contano i giorni passati in carcere a causa dei più svariati
reati).
Wilson Pickett |
Noi lo ricordiamo per l’eredità
musicale che ci ha lasciato. Alcuni dei suoi brani hanno dettato il tempo della
musica nera nel periodo della sua massima espansione. Accasatosi alla Atlantic
Records agli inizi degli anni sessanta dopo una gavetta dedita al gospel, il
suo debutto è da ricordare per un brano da lui scritto e successivamente
interpretato da Solomon Burke, “If you need me”.
Grazie al deus ex machina Jerry Wexler, Pickett ha poi interpretato in prima
persona brani senza tempo come “In the midnight hour” e “Land f 1000 dances”.
Il primo di questi due brani venne registrato durante delle sessioni organizzate
presso la Stax Records di Memphis con il supporto decisivo di Steve Cropper.
Nello stesso periodo vide la luce un altro cavallo di battaglia di Pickett,
“634-5789”.
Chiusesi le porte di Memphis, Wexler lo spedì a Muscle Shoals, dove registrò
appunto “Land of 1000 dances” e “Mustang Sally”.
Nel giro di soli 5 anni, da perfetto sconosciuto (agli inizi addirittura
“usato” dall’Atlantic) Pickett divenne un vera e propria star, passando dai
luoghi culto della scena Southern Soul che contava. Gli italiani prossimi alla
pensione lo ricorderanno per le sue apparizioni ai Festival di Sanremo del 1968
e 1969. Nella prima occasione duettò con Fausto Leali (avete capito bene,
proprio lui) dove interpretò “Deborah”,
mentre l’anno successivo fece coppia con il Lucio nazionale, non Dalla ma
Battisti. Il brano era un classico del cantante rietino, ovvero “Un’avventura”.
La sua influenza è stata talmente consistente che persino il cinema è riuscito
ad omaggiarlo nel film irlandese “The Commitments”, dove un gruppo di poco
raccomandabili musicisti si fa prendere in giro da un tale che gli promette di
farli suonare con il mitico The Wicked. Noi vi lasciamo con uno dei suoi ultimi
successi, la graffiante “Funky Broadway”.
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