Due giorni fa mi parlavamo di Roberta Flack e dei suoi
indimenticabili duetti in coppia con Donny Hattaway. Ma la Flack, è risaputo,
si è anche distinta come interprete solista spesso di brani da lei non scritti.
Gene McDaniels |
Per esempio, uno dei suoi successi che risale al 1974, “Feel like makin’ love”, è stato scritto da Gene
McDaniels, uno dei nostri personaggi di oggi. Nato nel 1935 e deceduto nel
luglio del 2011, è stato un cantante di rhythm and blues della prima ora che ha
spesso strizzato l’occhio al pop. Attivo dai primissimi anni ’60, ha venduto
più di un milione di copie con il singolo “One hundred pounds of clay”,
un classico dal retrogusto doo-wop datato 1961. Se siete amanti della musica
italiana di quegli anni, il brano di Mina, “Città vuota”,
è un rifacimento della sua “It’s a lonely town”.
Alla fine degli anni ’60 si è dedicato alla sola fase di scrittura. Ricordavamo
del brano scritto per la Flack, al quale va aggiunto assolutamente la canzone
di protesta “Compared to what”, resa celebre da Les McCann and Eddie Harris che
ne hanno dato un’interpretazione dal sapore soul-jazz.
Il secondo personaggio ha poco a che fare con il soul, almeno
direttamente. Lui è Screamin' Jay Hawkins, che ricordiamo in una data che,
per le coincidenze, ha un gusto alquanto macabro (chi lo conosce saprà che era
nel suo stile essere macabro).
Screamin' Jay Hawkins |
Ricorre infatti oggi l’anniversario della sua
morte, avvenuta nel 2000, nonché della registrazione di uno dei suoi brani più
conosciuti e rifatti, “I put a spell on you”,
registrata proprio il 12 febbraio del 1956. Noi la ascoltiamo e raccogliamo la
palla al balzo per postare anche la versione dei Creedence Clearwater Revival,
uno dei gruppi più soul e neri del panorama rock di tutti i tempi!
Per chiudere in bellezza, nel 1961 diventava disco d’oro un
classico senza tempo a firma dei The Miracles di Smokey Robinson, la gallina
dalle uova d’oro della Motown. Fu il primo singolo dell’etichetta di Detroit a
vendere più di un milione di copie. Il brano, naturalmente, era “Shop around”.
Undici anni più tardi un altro classico scalava la vetta
delle classifiche pop americane. Il brano era “Let’s stay together”,
primo ed unico numero uno della classifica “Billboard Hot 100” del reverendo
del soul Al Green.
Nessun commento:
Posta un commento