13 febbraio 2013


Parliamo spesso di personaggi minori, cioè quelli che in un primo momento si ritrovano per vari motivi alle spalle dei personaggi principali. Ma come abbiamo già visto in altri post la figura del personaggio minore a volte è migliore e più prolifica di altri. Il 13 febbraio del 1945 nasceva a New Orleans (guarda caso) un certo King Floyd.  A molti forse non dirà nulla questo nome,ma siamo sicuri che a certi farà accendere la scintilla del ricordo nel corso del post.
King Floyd
La sua vita artistica comincia nelle strade, chiedendo l’elemosina agli angoli dei palazzi in una splendente New Orleans degli inizi anni ’60. Farsi notare in quel posto era come combattere una guerra, la concorrenza era spietatissima. Un giorno si presentarono un già famoso Earl King accompagnato da Willi Tee che gli proposero di cantare in un locale della zona con un certo Mr Google Eyes, bluesman affermato dell’hinterland. Il successo durò pochi mesi. Chiamato alle armi e congedatosi 2 anni dopo, si trasferisce a New York dove l’incontro fortuito con altri espatriati del south gli forniscono la forza,il coraggio e soprattutto il denaro per farsi produrreil suo primo singolo “Walking & Thinking”  . Purtroppo il singolo non vola e Floyd è costretto a tornare a New Orleans. Nel 1970 la svolta, la pubblicazione del tormentone che lo porterà a scalare le classifiche, “Groove me”, che all’inizio era presente sul b-side di “What yourlove needs” .  Nel 1971 l’incontro con l’Atlantic e la produzione di una compilation “Old school funk” in cui erano inseriti due suoi brani. Ma la produzione della Malaco (la sua casa discografica) intente causa legale  nei confronti della Atlantic. Gravissimo errore,solo tre anni dopo infatti l’Atlantic vince il disco d’oro con il singolo da lei prodotto “Donna don’t go away”, ovviamente lasciando a secco Floyd e la Malaco. La carriera di Floyd praticamente  termina così, solo un paio di concerti ed una tournèe in Sud Africa,nient’altro.
Credo sia giusto ricordare un grande artista lasciato nel dimenticatoio dai media e dalla maggior parte degli ascoltatori. Un gravissimo egrandissimo peccato non riconoscere l’artista che meglio rappresenta l’incontro vocale ed il carisma presente tra James Brown e Otis Redding. Ricordiamolo perciò per “Don’t youleave me lonely”  usata dai Wu Thang in For Heavens Sake, “Think about it”  , “I feel likedynamite”  , “Baby let me kiss you” sampler di Bombastic di Shaggy.
Vi lasciamo con il suo successo maggiore, proposto e riproposto in quasi tutte le compilation old school di sempre. 


                                


 


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