Parliamo spesso di personaggi minori, cioè quelli che in un
primo momento si ritrovano per vari motivi alle spalle dei personaggi
principali. Ma come abbiamo già visto in altri post la figura del personaggio
minore a volte è migliore e più prolifica di altri. Il 13 febbraio del 1945
nasceva a New Orleans (guarda caso) un certo King Floyd. A molti forse
non dirà nulla questo nome,ma siamo sicuri che a certi farà accendere la
scintilla del ricordo nel corso del post.
King Floyd |
La sua vita artistica comincia nelle strade, chiedendo l’elemosina
agli angoli dei palazzi in una splendente New Orleans degli inizi anni ’60. Farsi
notare in quel posto era come combattere una guerra, la concorrenza era
spietatissima. Un giorno si presentarono un già famoso Earl King accompagnato
da Willi Tee che gli proposero di cantare in un locale della zona con un certo
Mr Google Eyes, bluesman affermato dell’hinterland. Il successo durò pochi
mesi. Chiamato alle armi e congedatosi 2 anni dopo, si trasferisce a New York
dove l’incontro fortuito con altri espatriati del south gli forniscono la
forza,il coraggio e soprattutto il denaro per farsi produrreil suo primo
singolo “Walking & Thinking”
. Purtroppo il singolo non vola e Floyd è costretto a tornare a New Orleans. Nel
1970 la svolta, la pubblicazione del tormentone che lo porterà a scalare le
classifiche, “Groove me”, che all’inizio era presente sul b-side di “What yourlove needs” .
Nel 1971 l’incontro con l’Atlantic e la
produzione di una compilation “Old school funk” in cui erano inseriti due suoi
brani. Ma la produzione della Malaco (la sua casa discografica) intente causa
legale nei confronti della Atlantic.
Gravissimo errore,solo tre anni dopo infatti l’Atlantic vince il disco d’oro
con il singolo da lei prodotto “Donna don’t go away”, ovviamente lasciando a
secco Floyd e la Malaco. La carriera di Floyd praticamente termina così, solo un paio di concerti ed una
tournèe in Sud Africa,nient’altro.
Credo sia
giusto ricordare un grande artista lasciato nel dimenticatoio dai media e dalla
maggior parte degli ascoltatori. Un gravissimo egrandissimo peccato non
riconoscere l’artista che meglio rappresenta l’incontro vocale ed il carisma
presente tra James Brown e Otis Redding. Ricordiamolo perciò per “Don’t youleave me lonely”
usata dai Wu Thang in For Heavens Sake, “Think about it” , “I feel likedynamite”
, “Baby let me kiss you” sampler di Bombastic di Shaggy.
Vi lasciamo
con il suo successo maggiore, proposto e riproposto in quasi tutte le
compilation old school di sempre.
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