3 febbraio 2013

JOHNNY "GUITAR" WATSON
Johnny "guitar" Watson
Jimi Hendrix, Steve Ray Vaughan e Frank Zappa avevano molte cose in comune. La cosa più banale è la chitarra, tutti e tre sono entrati nella R'nR Hall of Fame, tutti e tre hanno fatto la storia ognuno a suo modo. Forse la cosa che è meno comune è che il trio delle meraviglie ha come unico ispiratore comune un solo uomo; Johnny “Guitar” Watson. J”G”W nasce il 3 febbraio del 1935 a Houston. Nipote di un predicatore era stato da piccolo forzato a suonare il pianoforte e a non suonare per nessuna ragione al mondo il blues. Ad un concerto di Clarence Brown si innamorò talmente tanto della chitarra, e del blues, che le prediche del nonno erano solo un ricordo. Proprio il suo avo, allora, gli regalò la sua prima chitarra. In attività sin dagli anni '50 è uno dei pochi artisti della black music capace di spaziare dal texas blues al soul, dall'r&b più puro al funk estremo. I primi album non fecero molto rumore. A gareggiare nelle classifiche c'erano tanti grandi del blues (Muddy Waters. Willie Dixon, Little Walter ecc). In particolare molta polemica fece il primo singolo, “Gangster of love”  troppo simile al sound unico della Chess Records. Proprio quella Chess Records che gli produce l'album del 1964 “The Blues Soul of Johnny Guitar Watson". Sonorità blues incorniciate in ottimi arrangiamenti jazz. Ma è dopo soli 4 album che Johnny incontra il funk ed il soul ed il successo." Ain't That a Bitch" . La track 2, I want Ta Ta you baby è il brano che ha ispirato Steve Ray Vaughan in Riviera Paradise. E' di un groove pazzesco, trascinante ed intenso. La track tre è uno dei pezzi più usati nei samples. Gli amanti dell'hip hop lo riconosceranno in "a day of sooperman lover" di Redman, "The predator" di Ice cube, "Supa gfk" di Ghostface killah.
Nel 1977 arriva “A Real Mother for Ya” e “Funk Beyond the Call of Duty".
Per un rivoluzionario e reinventore come Johnny non potevan mancare di certo alcuni brni puramente disco funk. E' il caso dell'album "Giant" dove sono inclusi alcun brani puramente disco, tra vui "guitar disco".
Negli anni a seguire ha pubblicato numerosissimi altri album, ha partecipato alla compilazione di oltre 120 , e ripeto, 120 compilation blues e funk. E' stato nominato, prima che James Brown gli rubasse il titolo, PADRINO DEL SOUL E DEL FUNK. In effetti niente di più sbagliato. L'unico motivo per cui JB ha riadottato il titolo di PDSEF è il fatto che Johhny è sempre rimasto dietro le quinte e non ha mai avuto il successo che veramente si sarebbe meritato, inoltre non è mai stato spinto dai suoi produttori. Al contrario JB ha avuto un successo mondiale perchè spinto dai produttori e perchè si è trovato al posto giusto nel momento giusto. Molti sono convinti che musicalmente Johnny sia avanti dieci spanne a James, anche musicamente parlando. Molto complessi gli arrangiamenti per il primo, che hanno comunque avuto un loro ruolo chiave, sopratutto, come già detto, per certi uomini della storia musicale (Steve Ray Vaughan, Jimi Hendrix e Frank Zappa), meno complessi ma martellanti quelli del secondo che hanno dettato il ritmo standard di un intero genere musicale. Ma a noi piacciono tutti e due, perciò rispettiamo il primo come il secondo. Una cosa è certa, che nella storia musicale della West Coast, Johhny è uno dei migliori. In un certo senso ha influenzato molto anche le "caratteristiche" del rapper della west coast. La leggenda dice che la moda dei denti d'oro l'ha introdotta proprio Johnny.
Nel 1980 le cose cambiano. Cominciano i primi problemi di salute inoltre la morte dell'eterno amico Larry Williams (ne parleremo il giorno della sua nascita) lo porta ad abbandonare i palchi per molto tempo. Tornato sui palchi nel 1995 non passerà molto tempo prima della sua morte. Il 17 maggio del 1996 sul palco di un locale a Yokohama.
Probabilmente Johnny non è molto conosciuto come i suoi più stretti "avversari", però noi di STSD abbiamo voluto rendergli omaggio nel migliore dei modi dedincandogli uno speciale. Anche per questo motivo oggi vi proponiamo per la prima volta non un solo brano ma un intero concerto della durata di tre quarti d'ora che sicuramente vi farà innamorare di uno dei più personaggi importanti, rivoluzionari, reinventori ed esecutori della black music. Vale assolutamente la pena conoscerlo.




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