12 marzo 2013


Il post di oggi ci porta direttamente a Chicago, Illinois, per parlare di un personaggio importantissimo per il mondo della musica afro-americana, fondatore di una delle case discografiche più prolifiche di sempre. Lui è Leonard Chess, produttore e proprietario di un’etichetta che ha visto tra le sue fila gente del calibro di Bo Diddley, Muddy Waters, Chuck Berry. 
Leonard Chess
Oggi ricorre il 96° anniversario della sua nascita. La sua vita è raccontata dall’ottimo film “Cadillac Records”, che consigliamo di guardare, nel qual si narrano appunto le vicende dell’impresario polacco che lanciò la rivoluzione del blues elettrificato. Proprio questo genere decreterà il successo dell’etichetta che Leonard Chess gestiva con suo fratello Phil. Sono gli anni di Muddy Waters e della sua “Rollin’ stone, uno dei primi 45 giri lanciati sul mercato. Seguiranno decine di successi a firma dei vari Howlin’ Wolf, Little Walker e il trio delle meraviglie testé citato. Il decennio successivo la sfida sarà rivolta alla Motown. Con la nascita del soul la Chess rivedrà la sua formazione e punterà su artisti come Fontella Bass, Little Milton e la diva Etta James. Spesso saranno le etichette satellite a pubblicare questo genere di singoli. Volete un esempio? “Seven day fool di Etta James veniva pubblicata nel 1961 per la ARGO. Un successo minore che dava però atto a Chess di aver capito dove la musica afro-americana si stava dirigendo. Morirà a soli 52 anni, nel 1969.
Don Drummond
Da Chicago ci spostiamo a Kingston per ricordare un altro anniversario di nascita, quello di Don Drummond, trombonista della band culto della scena ska giamaicana The Skatalites. L’anno di nascita è materia di controversia, anche se si pensa sia il 1932 quello più attendibile. Con The Skatalites ha posto le basi di quella che sarebbe diventata la reggae music. Tra il 1960 e il 1965 ha inciso anche del materiale solista (“Garden of love), fino al termine della sua carriera dovuta ad un fatto di sangue e a problemi di salute mentale. Drummond fu infatti accusato dell’omicidio della sua compagna e per questo condannato al carcere, dove morì nel 1969 per cause naturali, almeno secondo la versione ufficiale.
Prima di lasciarvi ricordiamo il 56° anniversario di Marlon Jackson dei The Jacksons 5 e l’entrata, nel 2007, delle The Ronettes nella Rock & Roll Hall of Fame. Del mitico trio vocale femminile ricorderete sicuramente “Be my baby”, brano con cui ci concediamo.


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