1 marzo 2013

Oggi celebriamo il "primo cantante soul italiano" così lo definì Gino Paoli.
Ad uno anno dalla morte ci sembra opportuno ricordare le origini tutte black del grandissimo Lucio Dalla. Inizia come strumentista autodidatta e dopo aver militato in varie jazz band e big band, in piena adolescenza incontra il leggendario jazzista Chet Baker con il quale si ritrova a suonare insieme più volte, grazie alla sua bravura, non solo con lui ma anche Bud Powell, Charles Mingus ed Eric Dolphy. 
Lucio Dalla
A 18 anni, nel 1961, prova per la prima volta lo studio di registrazione con un orchestra la Second Roman New Orleans Jazz Band e incidono "Telstar" in cui ci regala i suoi primi gorgheggi e comincia a capire anche le potenzialità della sua voce. Infatti entra nella band dei Flippers come voce solista e incidono "Hey You", in cui è troppo chiara l'influenza di "Baby Workout" di Jackie Wilson. Nel 1964 Lucio è pronto per il salto solista, e lo fa con un pezzo "Lei (Non è per me)", accolta malissimo ma il nostro non si perse d'animo, il lato B di questo 45 giri presentava un'altro grande pezzo adattamento di "Hey little girl" scritta dal soulman Curtis Mayfield per Major Lance, "Ma questa sera". Da qui si intravede l'ammirazione per James Brown del quale riprende lo stile aspro e disarmonico, ignoto in Italia, ed è infinitamente chiaro nel suo primo album del 1966 intitolato "1999" non a caso. Quest'album sembra un tributo al "Padrino del Soul" con ben 2 pezzi "I got you" in finto inglese e l'adattamento "Mondo di uomini" scritto insieme al suo amico Tenco, nonchè l'intro all'album (innovativo e stranissimo). Ma tutto quest'album e una carica di innovazione con pezzi come "LSD" e "1999". Ecco i motivi per cui siamo legati a questo grande artista!
Non possiamo non ricordare oggi 2 nascite illustri del panorama musicale quella di Harry Belafonte che oggi compie 86 anni e Burning Spear che ne compie 68, figura di punta nel panorama Reggae Roots.


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