17 aprile 2013

E' il giorno dei cattivi su STSD. 
Sono due i personaggi che ci accompagnano in questo pomeriggio del 17 aprile. Il primo è uno dei più importanti e famosi personaggi dell'hip hop mondiale, Redman, il secondo è un personaggio che per certi versi non ne varrebbe nemmeno la pena di parlare, Sizzla.
Redman
Reggie Noble, nato nel 1970, prende il nome di Redman da una simpatica avventura di quando era bambino. E' bastata una palla di neve in faccia ed un simpatico nomignolo datogli da un'amica per trasformare per sempre il nome Reggie in Redman, anche se poi durante la sua lunga carriera ha usato numerosi altri pseudonimi, Funk Doc, Scoopaman Loova, Red, Doc...
Il suo stile unico di slangare rappando lo ha confermato per parecchio tempo come uno dei migliori rapper in circolazione. Frasi veloci ed un flow da paura, anche se con contenuti non sempre tipici si potevano ascoltare sin dal suo primo album da solista del 1992, Whut?.
Le numerose collaborazioni con altri geni del rap, come Method Man, Busta Rymes, Das Efx, con il collettivo Def Squad, hanno portato alla vendita di milioni di dischi in tutto il mondo, sopratutto in stati non troppo amanti del rap, come l'Inghilterra.
Più giovane di 6 anni è invece Miguel Orlando Collins, o meglio Sizzla. Intorno al personaggio sono in atto tutt'ora diatribe politico-culturali. 
Sizzla
Anche se è uno dei più famosi cantanti giamaicani del nostro tempo, non gode di buona visione, sopratutto all' interno estremista dei cultori della musica antilliana. Numerosi suoi successi vengono pompati dai suond system di quasi tutte le dancefloor mondiali, anche se il suo successo è accompagnato da un credo sociale troppo maschilista ed omofobo. Purtroppo anche questo è un problema culturale italiano: non capire l'inglese. Nella maggior parte dei suoi brani sono presenti l'istigazione al maschilismo, l'offesa alla persona e, ai diversi, come definisce lui gli omosessuali, le lesbiche e i trans, oltre ad una buona dose di razzismo che non fa proprio parte del vero linguaggio biblico del Kebra Nagast. Forse è anche stato uno dei primi ad usare il famoso termine "Bomboclat", che letteralmente deriva da boomboomclawt, che tradotta in italiano sarebbe l'equivalente di "pezzo di m...a", "testa di c....o", non proprio belle parole per uno che dovrebbe trasmettere il messaggio universale in giro per il mondo. Questi atteggiamenti di odio verso gli omosessuali, le lesbiche, i trans ed anche verso i bianchi, lo hanno costretto a dover rinunciare a numerosi concerti in giro per il mondo proprio per problemi di ordine pubblico. Dopo il risveglio delle coscienze del popolo amante del reggae e di tutti i suoi derivati, numerosi artisti hanno aperto le porte ad un programma di protezione e di rispetto verso i vari e diversi pensieri che ormai fanno parte della cultura mondiale. Così Sizzla, insieme ad altri artisti omofobi e razzisti come Buju Banton e Bennie Man, hanno firmato un protocollo denominato "reggae compassionate act" in cui è scritto che qualsiasi forma di violenza psicologica, omofoba e razzista presente in un brano pubblicato dal 2009 in poi sarebbe costato la non produzione del brano e dell'album collegato. Purtroppo i risultati sono ancora troppo scadenti.


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