I due personaggi di oggi hanno due cose in comune. La prima è, naturalmente, il giorno in cui sono nati, mentre la seconda, più curiosa, è l'anno di nascita. Sarebbe superfluo aggiungere che entrambi erano afro-americani.
Roy Hamilton |
Iniziamo con Roy Hamilton, classe 1929, prototipo del belloccio con la voce potente, capace di mettere d'accordo bianchi e neri in un'America che viveva ancora il dramma della segregazione al sud. Hamilton lo conoscerete, magari a vostra insaputa, per il brano "Unchained melody" reso famosissimo qualche anno dopo la sua interpretazione dai The Righteous Brothers. Negli anni '50 è stato un modello per Elvis e Jackie Wilson, passando dalle ballate r&b del brano sopra ricordato al rock & roll di "Don't let me go" per arrivare, verso la fine della carriera, ad immaginarsi un soul tutto suo. Il brano "Reach out for me" è diventato per esempio un classico del northern soul. Muore alla fine degli anni '60. Il secondo personaggio è Ed Townsend, anche lui classe 1929 (e deceduto nel 2003). Townsend non è mai stato un cantante a tempo pieno. Negli anni '50 ci prova con un paio di brani per la Capitol Records, tra i quali ricordiamo "For your love".
Ed Townsend |
Si darà poi alla scrittura con un brano per Jimmy Holiday, "How can I forget", che Ben E. King riprenderà in seguito. Seguirà per un periodo la carriera di Theola Kilgore, cantante gospel, prima di ritagliarsi il suo spazio nella storia del soul curando la scrittura di una hit come "Let's get in on" in coppia con Marvin Gaye che gli chiederà di co-produrre l'intero album omonimo.
Infine un breve accenno, per onor di cronaca, alla nascita di Dusty Springfield, di cui abbiamo però già parlato in un post di qualche tempo fa.
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