8 settembre 2013

Iniziamo il nostro post quotidiano con due storie a dimostrazione di quanto strane possono essere alcune vicende legate alla nostra cara Musica!
Cover della ristampa di Reet Petite
Correva l'8 settembre del 1957 e Jackie Wilson incideva il primo brano da solista, appena staccatosi dai Dominoes, "Reet petite". La canzone non fu accolta benissimo dal pubblico americano piazzandosi solo al posto 62 della Billboard Hot 100, ma con un ottimo sesto posto nella Uk Singles Chart. Con i soldi ricavati da questo brano Berry Gordy finanziò la nascita della Motown Records, basterebbe questo motivo a farne un brano storico, ma non finisce qui. Dopo 29 anni in occasione del documentario Arena per la BBC Two venne realizzato un video del brano in Claymation (Stop-Motion con la plastilina) che fece balzare il brano direttamente al 1° posto della classifica inglese, divenendo di fatto il brano con il maggior lasso di tempo tra il debutto in chart e il raggiungimento della vetta!
Storia simile per Stevie Wonder che nell'otto settembre del 1984 riesce ad arrivare al primo posto della classifica in Inghilterra dopo aver inseguito questo traguardo per 18 anni, il brano con cui
Bob & Earl
cavalca la vetta è "I just called to say Ilove you" dalla colonna sonora del"La signora in rosso". Se pensate che questo traguardo 
negli Stati Uniti lo raggiunse con il suo debutto del 1963 "Fingertips pt.2" possiamo tranquillamente classificare la vicenda come una grande falla della musica inglese!
Chiudiamo con l'anniversario della nascita di Earl Nelson, del ben più conosciuto duo Bob & Earl, composto dal lui e da Bobby Relf, bisogna precisare che Relf fu il secondo Bob del gruppo, il primo originale era Bobby Bird (non quello dei Famous Flames di James Brown!), il quale intraprese una carriera solista con il nome di Bobby Day. Dopo varie registrazioni trovarono il successo nel 1963 con "Harlem Shuffle", a dire il vero è nel 1969 grazie alla classifica inglese che la canzone divenne famosa, al punto da diventare il brano preferito da george Harrison.


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