A chi non è mai capitato di ascoltare un pezzo, canticchiarlo ma non sapere di chi è? Siamo tartassati dalle pubblicità, da programmi televisivi e da canzoncine, jingle o riff che a volte sono studiati appositamente per attirare la gente, ma che altre volte sono veri e propri classici della musica internazionale... ma che pochi conoscono.
Herp Albert
E' il caso del personaggio di oggi, Herb Alpert che ha donato i suoi classici ad alcune volgari pubblicità e programmini da domenica pomeriggio. Prima di citarlo voglio ricordarvi che nel suo curriculum ci sono 14 dischi di platino e 15 dischi d'oro e otto Grammy, perciò provate ad immaginare la mole di lavoro e il numero impressionante di dischi registrati e prodotti. Nasce nel 1935 e la sua prima collaborazione con i mostri sacri della musica è nel 1960, in "Wonderful World" di Sam Cooke, e se non l'avete capito il brano l'ha scritto proprio lui, a 25 anni. Nel 1962 fonda i Tijuana Brass, e da li in poi nessuno e niente poteva fermarli....ricordavamo appunto la sigla di un noto programma sportivo italiano, la sua colonna sonora è tratta da "A taste of honey" ,una reinterpretazione immensa di un classico jazz. Nel corso della carriera colaborazioni importantissime hanno reso Herb uno dei più prolifiqui e famosi trombettisti jazz/funk della storia. Stan Gets, Gino Vannelli, Sergio Mendes... Negli anno 70 l'incontro con il pop ed il funk ed innumerevoli altri successi,tanto che alcuni rapper americani ripresero i suoi brani per farci dei classici... lo ascolterete dopo.
Nel 1986 moriva Kelly Isley, cantante e membro fondatore dei superbi Isley Brothers. Ci sarebbero da scrivere pagine e pagine sugli Isley Brothers, oggi però ci limitiamo a postarvi un pezzo di un certo groove.
E' curioso vedere il nesso tra Herb e li Isley... di mezzo c'è Notorius.
Una catena che comincia nel 1979, passando per il 1983 con "Between the sheets", e che termina con B.I.G.
30 marzo 2013
A dirla tutta di Soul, nel post di oggi, non è che ce ne sia
molto. In questo sabato prima di Pasqua ci facciamo però bastare un bluesman e
due interpreti di “musica pop”.
Sonny Boy Williamson I
Nel lontano 30 marzo del 1914 nasceva Sonny Boy
Williamson, nato John Lee, pioniere e maestro dell’armonica a bocca. Nella sua
breve vita (verrà assassinato durante una rapina nel 1948) ridefinirà il blues,
dando al suo strumento un ruolo centrale che mai aveva avuto prima. Talmente
influente all’epoca che, sul’onda del suo successo, un altro bluesman gli rubò
il nome (ndr Aleck Miller AKA Sonny Boy Williamson II), almeno secondo la
versione più attendibile. Ha registrato svariati dischi già dal 1937. Noi
ascoltiamo la bella “Good morning little schoolgirl”. Tornando a giorni a noi
più vicini, ricordiamo il 49° anniversario di nascita di Tracy Chapman,
squisita cantautrice afro-americana che ha dettato legge negli anni ’80 e ’90.
Chi è cresciuto in quegli anni non potrà non ricordare la sua splendida “Talkin' about a Revolution”,
una delle canzoni forse più rappresentative dello scorso decennio.
Norah Jones
Altro
compleanno da ricordare è quello di Norah Jones, enfant prodige del
cantautorato americano di inizio millennio. Figlia d’arte (suo padre è Ravi
Shankar, maestro di sitar di George Harrison), la Jones ha saputo convincere
critica e pubblico grazie ad uno stile raffinato in grado di coniugare jazz,
blues e pop. Cresciuta a pane e musica, esordisce a 23 anni nel 2002 (la Jones
è nata nel 1979) con “I don’t know why” che subito vince tre Grammy, tra cui
miglior canzone dell’anno. Il resto è cronaca recente. Due curiosità prima di
lasciarvi. La prima è che la Jones incide per la prestigiosissima Blue Note
Records, etichetta che ha fatto la
storia del Jazz. La seconda è che, tra i tanti duetti che la cantautrice
newyorkese vanta, spicca per intensità e coincidenze quello con il
dio-sceso-in-terra Ray Charles. Il brano è “Here we go again”. Era il 2005 e sarà
l’ultimo duetto di The Genius prima di passare a miglior vita.
29 marzo 2013
Decisamente atipico il post di oggi, nomi poco noti si alternano a brani notissimi, vicini e non alla nostra inclinazione. Tante le persone da menzionare, cominciamo con Ray Davis (29 marzo 1940 – 5 luglio 2005).
Musicista fondamentale nelle band di George Clinton, l'unico a non abbandonarlo dopo
Ray Davis
l'ammutinamento del 1977, voce e soprattutto basso della formazione, ha collaborato in seguito con gli Zapp di Roger Troutman in cui canta in un pezzo in cui è chiara la sua voce di baritono "I can make you dance", o nella tarda formazione dei Temptations.
Continuiamo con il nuovaiorchese Don Alias (25 dicembre 1939 - 29 marzo 2006), percussionista fondamentale per tantissimi album e collaborazione a partire da quella con Miles Davis per l'album "Bitches brew" o per artisti quali Weather Report, Joni Mitchell, Herbie Hancock, Jaco Pastorius, Pat Metheny, Nina Simone e molti altri.
Rimanendo in tema di jazz ricordiamo Michael Brecker(29 marzo 1949 – 13 gennaio 2007)probabilmente il più influente e apprezzato sassofonista jazz sulla scena musicale dall'avvento di John Coltrane. Andatevi a stancare il vostro dito indice scorrendo tutte le sue collaborazioni nella sua discografia!
Astrud Gilberto
Compie oggi 73 anni Astrud Gilberto, e se questo nome non vi ricorda granché sicuramente "The girl from ipanema" potrebbe aiutarvi un po'. Moglie di Joao dal quale prende il cognome, fu lei ad inciderla per la prima volta insieme al sassofonista Stan Getz.
63 sono gli anni che compie Mory Kanté, il prodigio che ha realizzato nel 1987 il brano più venduto della storia della musica africana, e il primo brano a vendere oltre un milione di copie sapete di quale si tratta? ascoltalo qui!
28 marzo 2013
Post leggerissimo, ma con un grande pezzo.
Il grande Charles Mingus lo definiva come "il miglior trombettista che avesse mai ascoltato"... il suo nome è Thad Jones, nato oggi nel 1923. Di scuola prettamente "armstronghiana" si è guadagnato un posto nella Hall of Fame dei trombettisti grazie alla sua potenza polmonare decisamente superiore.
Thad Jones
L'aiutino per sfondare gli è stato personalmente dato da Count Basie. Collaborazioni di un certo livello lo hanno poi catapultato nell'olimpo del jazz. L'ensemble musicale creata da Thad e Meln Lewis è considerata una delle migliori big band della storia.
19 album all'attivo, ricercati nel particolare del suono, negli arrangiamenti stratosferici, come ad esempio "Tiptoe" e la malinconica "A child is born", hanno contribuito fortemente al successo internazionale. Muore il 20 agosto del 1986.
Veniva rilasciato oggi, nel 1967 uno di quei brani che ascolti, ma che non sai mai di chi è l'originale.
In Italia ce ne sono due di versioni, una è "Scende la pioggia" interpretata da Gianni Morandi e l'altra è dei Quelli,(ndr... sarebbero diventati in seguito la Pfm), "Per vivere insieme".
Il brano è un classico dei Turtles, "Eleonore", uno dei pezzi più suonati ed ascoltati della storia.
27 marzo 2013
I personaggi da celebrare oggi eccellono ognuno nella propria categoria! Abbiamo una delle "voci più belle del 20° secolo" Sarah Vaughan, uno degli artisti fondamentali della musica ska e reggae, Derrick Morgan e infine uno dei creatori del Phillysound, Bunny Sigler!
Sara Vaughan
Sarah Vaughan inizia la sua carriera aprendo il concerto di Ella Fitzgerald all'Apollo Theater. Ben presto il suo talento attrae il bandleader Earl Hines, molto in vista durante l'era dello swing, e immediatamente prima che il be-bop divenne di moda. Lei era la pianista di Hines, ma fu subito evidente che era un dotatissima cantante jazz. In seguito si unì alla band il cantante Billy Eckstine, in cui ha sviluppato uno stile influenzato dal be-bop dei pionieri Charlie Parker e Dizzy Gillespie per costruire quello che sarebbe diventato un periodo affascinante della storia del jazz! Incredibile la quantità di brani, scegliamo uno insieme al citato Eckstine "Isn't this a lovely day". Oggi avrebbe compiuto 89 anni se non ce l'avesse strappata un cancro il 4 aprile di 13 anni fa.
Compie 73 anni oggi Derrick Morgan, artista che inizia la sua carriera
Derrick Morgan
nel 1959 con lo shuffle-boogie "Lover boy" ma è nel 1961 che realizza la sua hit, con il brano "Lover boy" insieme a Patsy e la sua controversa storia e l'inizio della rivalità con Prince Buster. Rinominato subito "Housewife's choice" venne subito attaccato da Buster per avergli rubato l'idea, il quale realizza subito "Blackhead chiney man" nel quale prende in giro Morgan per le sue origini. Tanti i brani importanti dell'artista jamaicano come "Seven Letters" definito il primo singolo reggae!
Bunny Sigler
Bunny Sigler nasce nel 1941 a Philadelphia ed è nella sua terra che genera, insieme ad altri pionieri come il due Gamble & Huff, il Phillysound. Produttore e scrittore, inizia la sua carriera come cantante ed il suo primo singolo è un classico del Northern Soul "Girl don't make me wait" , per poi intraprendere soprattutto il ruolo di scrittore di composizioni per il nascente Phillysound!
26 marzo 2013
Se ieri vi abbiamo intrattenuto con un pezzo da novanta
della Soul Music che conta, oggi non saremo assolutamente da meno. Il
calendario è infatti alquanto generoso questa settimana, regalandoci la
possibilità di parlarvi di Diana Ross e Rufus Thomas.
Diana Ross
Diana Ross è forse la
star del Soul per eccellenza, come poche ce ne sono. È nata a Detroit nel 1944 e
proprio alla Motor City legherà il suo nome e la sua fama. Era infatti poco più
che adolescente quando firmò un contratto con la Motown, all’epoca ancora una
piccola etichetta indipendente. Era il 1961 e nascevano così le The Supremes,
terzetto vocale che ha cambiato le coordinate della musica leggera e nera una
volta per tutte. Nei dieci anni che la vedranno progressivamente imporsi alla leadership del gruppo, Diana Ross
e le sue Supremes saranno le uniche a tener testa in quanto a vendite ai divi
per eccellenza degli anni ’60, i The Beatles. Dal 1964 al 1969 piazzeranno
qualcosa come 12 numeri uno nelle classifiche pop americane, una media come una
hit ogni 6 mesi. Sono i cinque anni in cui verranno lanciati brani come “Baby love”, “Where did our love go” e “Stop! In the name of love”. Sono gli anni in
cui il marchio delle Supremes (in quando gruppo di punta della musica afro-americana) verrà legato indissolubilmente ad una generazione
che la per la prima volta prendeva coscienza del proprio futuro. A dir la
verità questo movimento era più sotterraneo che esplicito, in quanto
difficilmente troverete nei loro testi prese di posizione espressamente
politiche, a parte forse rari brani come “Love child”, dove per l’occasione la Ross
e le Supremes sfoggiavano una capigliatura decisamente afro, forse in maniera strumentale (chi conosce la
storia della questione razziale negli Usa di fine anni ’60 sa di cosa parlo). Sentendosi
poco valorizzata e intravedendo i successi che una carriera solista le avrebbe
potuto regalare, lascerà le Supremes nel 1969 ma non la Motown, iniziando un nuovo
periodo altrettanto fortunato, sicuramente sul piano commerciale. Ma questa è
un’altra storia e, ad essere sincero, preferirei non raccontarla.
Rufus Thomas
Il secondo personaggio avrebbe dovuto compiere oggi 96 anni.
Uso “dovrebbe” non solo perché Rufus Thomas è passato a miglior vita 12 anni
fa, ma anche perché la sua data di nascita è controversa (noi facciamo riferimento alla data di oggi che è quella riportata sul suo sito ufficiale, curato dai suoi famigliari. Su Wikipedia troverete il 27 marzo). Detto questo, Rufus Thomas è stato
per almeno 60 anni un’icona del Soul, forse secondo solo a James Brown. Ha iniziato la sua carriera come
ballerino per poi intraprendere quella del disc-jockey, incidendo anche qualche
brano già dalla metà degli anni ’40. Solo all’inizio degli anni ’60 otterrà un
successo degno di nota, incidendo uno dei suoi brani più conosciuti e
rappresentativi, “Walking the dog”. Era il 1963 e Rufus aveva 46 anni! Da quel
momento in poi il suo nome sarà sinonimo del Soul di Memphis e della Stax, con
la quale si farà in quattro dividendosi tra carriera solista e varie
collaborazioni, tra le quali vanno ricordate quelle in coppia con la figlia
Carla, insieme alla quale registrerà alcuni singoli (ottima la loro versione di
“Night time is the right time”).
In chiusura due righe vanno aggiunte per ricordare la nascita
di Teddy Pendergrass (1950), del quale abbiamo abbondantemente parlato il 13
gennaio scorso quando ricordavano il terzo
anniversario della sua morte.
25 marzo 2013
Oggi celebriamo i 71 anni della Regina del Soul, ed il suo nome non può che essere Aretha Franklin!
Nata il 25 marzo del 1942 a Memphis, dal famosissimo reverendo C.L.Franklin, vive la sua infanzia circondata da celebrità, Mahalia Jackson, Dinah Washington, Sam Cooke Low Rawls, da cui prende tutti gli insegnamenti. Oltre ai suoi 71 anni sono passati anche 46 anni da quando una sua incisione arriva fino al primo posto della classifica R&B!
Stiamo parlando del brano "I Never Loved a Man (The Way I Love You)" che è anche il titolo dell'epico album. A tutti era ormai chiara la grandezza di Aretha ma nessuno poteva immaginare cosa avrebbe potuto creare questo album. Il giorno in cui fu pubblicato la gente faceva la fila ai negozi ballando e cantando, al suono continuo dei suoi brani che i negozi e le radio che non smettevano di suonare. Di lì quasi 10 anni di successo, che è eguagliabile solo ai Beatles!
A proposito dei Fab 4, pochi sanno che la prima persona ad incidere "Let it be" fu proprio Aretha nel 1969, ma la sua versione venne pubblicata solo dopo quella del quartetto. C'è chi asserisce che fu scritta appositamente per lei.
Inutile citare tutti i premi che ha portato a casa, ci basti sapere che Rolling Stone la piazza al primo posto tra "The 100 Greatest Singers of All Time".
Quasi all'attivo da 60 anni, speriamo che possa ancora emozionare altre generazioni come sta facendo da quella dei nostri nonni!
24 marzo 2013
Se amate la Soul Music e conoscete la sua
storia, dovreste sapere che la maggior parte dei suoi interpreti si è fatto le
ossa nel mondo del Gospel. Proprio in uno di questi gruppi troviamo i nostri
due personaggi di oggi. Il gruppo era conosciuto come The Rainbows ed era un quartetto
vocale che contava tra gli altri niente di meno che Marvin Gaye. Gli altri due
saranno noti come Don Covay (1938) e Billy Stewart (1937-1970).
Don Covay
Il primo ha
fatto parte dei mitici Upsetters di Little Richard prima di dedicarsi alla scrittura di brani, confezionando vere e proprie perle come “Chain of fools” per
Aretha Franklin, “Pony Time” per Chubby Cheker e "I'm hanging up my heart for you" per Solomon Burke. Come interprete vanno
assolutamente ricordati brani come “See Saw” scritta in coppia con Steve
Cropper e “Mercy mercy”, con alla chitarra un ragazzino di nome Jimi Hendrix.
Ha continuato a registrare dischi per tutti gli anni ’70 e, dopo un oblio di
circa 25 anni, è tornato nel 2000 con un nuovo album. Billy Stewart ha invece
lasciato questo mondo troppo presto, andandosene a soli 32 anni per un
incidente stradale. Dopo l’esperienza con i The Rainbows sarà Bo Diddley a
scoprirlo e a fargli firmare un contratto con la Chess Record. In questo
periodo registrerà “Billy’s Blues” con alla chitarra lo stesso Bo Diddley, tra l’altro
anche un discreto successo di classifica.
Billy Stewart
Rimarrà con la Chess fino alla fine
della carriera, anche se registrerà alcuni singoli con etichette come la OKeh.
Per questa etichetta ricordiamo il brano "Baby you are my only love" che vede
l’accompagnamento vocale dei Marquees, nei quali ritroviamo di nuovo Marvin
Gaye. Ad ogni modo il suo brano più rappresentativo è lo standard “Summertime”,
45 giri estratto dal suo primo LP. Degni di nota sono poi “I do love you” e “Everyday I have the blues”, dove il suo caratteristico modo di suonare il piano e la
sua voce “scat” lo consegneranno alla storia come uno degli interpreti più
originali degli anni ’60.
In chiusura vi lasciamo con un classico(ne) che oggi festeggia il
primo posto nella classifica pop. Il brano è “Love train” a firma dei The O’Jays.
Era l’anno 1972 e la canzone sarebbe presto diventata disco d’oro!
23 marzo 2013
Signore e signori il post di oggi parla di una donna fantastica, una vera regina, inimitabile ed inarrivabile, sua maestà Chaka Khan. Nata il 23 marzo del 1953 sotto il nome di Carole Yvette Marie Stevens.
La carriera artistica comincia da piccolissima. L'influenza artistica del fratello Mark, affermato musicista e voce del duo Aurra ,e della madre cantante jazzista e gospel, la inducono volontariamente al canto. Entra a far parte del primo gruppo della storia composto esclusivamente da donne, The Crystalettes, con cui incide numerosi pezzi, tra cui "I got everything", "Just thing of me". Era ancora una cattolica credente quando un giorno incontrò uno shamano africano che gli diede il nome di Chaka, che divenne Chaka Khan dopo il matrimonio con il bassista Hassan Khan. Nel 74 l'incontro con Rufus che la coinvolse per un progetto che all'inizio era destinato ai soli cori, ma che in reltà divenne una dellemigliori accoppiate vincenti della black music. Comincia tutto con il singolo scritto da Steve Wonder, suonato da Rufus e la sua band e cantato da Chaka, "Tell me something good" che nel 75 gli consente di vincere il primo premio come miglior voce r&b.
Chaka Khan
Tra il 75 ed il 79 numerosissimi successi,firmati tutti Rufus, fecero entrare Chaka tra le best master lead voice of all time.....il mito Chaka Khan non conosceva confini politici e geografici. I giapponesi, come capita spesso per la black music, erano i suo i migliori fans, a dimostrazione che la musica è il vero ed unico linguaggio universale, non conosce barriere e non conosce colori. Numerosi pezzi, tra cui "Sweet thing" , "At midnight", "Do you love what you feel" entrarono nelle classifiche per rimanerci settimane e settimane. Arriva l'elettronica negli studi di registrazione, i tempi e le registrazioni cominciavano a cambiare il modo di produrre musica, il mondo si preparava agli anni 80 che hanno letteralmente rivoluzionato la musica. Era il tempo delle sperimentazioni e Rufus con Chaka Khan non si sono fatti trovare impreparati. E' il periodo di altri successi, "I'm every woman", dove gli archi trascinati dalla scia della disco di fine anni 70 riempivano l'aria delle sale da ballo del tempo.E' il periodo di "Ain't nobody", uno dei pezzi fondamentali per la nascita della musca del ghetto (ndr:la canzone preferita di Melle Mel). La fortuita collaborazione con Rufus durò fino all'84, dopodichè l'audacia bravura di Chaka la portò ad una maturazione artistica, reinterpretando in gran stile alcuni dei classici del jazz, come "My funny Valentine"....in realtà già prima si era avventurata nel jazz con una spettacolare versione tutta sua di "A night in Tunisia".
Una voce determinata, sinuosa e potentissima la sua che gli è costata numerosissimi premi. Però, c'è un conto da pagare se vuoi essere la prima donna in assoluto. Purtroppo i ritmi serrati delle tournè, i lunghi periodi lontano dagli affetti hanno lasciato il posto alla cocaina, all'eroina e all'alcol, che per fortuna non hanno vinto la loro battaglia. Oggi Chaka continua a portare in lungo e in largo le sue 3 ottave di estensione vocale, facendo sognare non solo i giapponesi.
22 marzo 2013
Post tutto dedicato a George Benson quello di oggi, enfant prodige della chitarra!
Compie oggi 70 anni il chitarrista nato a Pittsburgh in Pennsylvania, comincia a suonare l'ukulele a 7 anni per strada, ma già a 10 anni registra il suo primo singolo "She makes me mad". In seguito lavora con tantissimi artisti ma è nel 1964 che registra il suo primo album in compagnia dell'inseparabile jack McDuff "The new boss guitar" in cui ci sono brani come "Shadow Dancers", si continua con una serie di album in cui Benson da prova della sua superba bravura, o in singoli dove si cimenta sempre con il canto come "Supership".
Arriviamo al 1976, anno di svolta per George, pubblica l'album "Breezin'" e nulla sarà più lo stesso, spartiacque nel portare il jazz alle orecchie di tutti, o quasi, trasformandolo da elitario e complesso a semplice e popolare. Album campione di vendite, da lì la strada per lui diventa più chiara, abbandona sempre più i virtuosismi alla chitarra e lo scat che lo caratterizzavano, per immergersi nel ruolo di cantante.
Fino ad arrivare nel 1980 il successo pop con "Give me the night" sia l'album che il singolo omonimo estratto!
In tutti questi anni colleziona una serie di Grammy fino all'ultimo del 2007 con il brano "God bless the child" insieme a Jill Scott e ad Al Jarreau.
21 marzo 2013
Giornata densa di ricordi ed emozioni. Così Solomon Burke e Dj Premier,da perfetti gentiluomini che sono, cedono la precedenza alla donna del post di oggi, Loleatta Holloway.
Loleatta Hallaway
Purtroppo non una data positiva per una delle regine, del soul prima e della disco poi, Loleatta Holloway. Oggi infatti ricordiamo il secondo anniversario della sua morte. Inutile ricordare che la sua carriera comincia con il gospel, dedicandosi poi al soul più puro ed intenso. La sua potente voce era in grado di far emozionare, sopratutto quando interpretava uno dei suoi pezzi storici "Cry to me". Il successo internazionale arriva più tardi grazie alla Salsoul Records e l'entrata dei suoi pezzi nei più importanti club e nelle prime discoteche d'oltreoceano, dove si ballava con "Runaway", "Catch me on rebound", "Dance what cha wanna".
La regina della Salsoul si spegne per insufficenza cardiaca.
Proseguiamo lungo le vie del soul ricordando sua maestà Solomon Burke. Oggi avrebbe compiuto 73 anni.
Solomon Burke
Una vita di successi e di gratificazioni tutte volte a migliorare la vita dei più poveri. Innumerevoli azioni di carità, molto mal viste dai gelosi del tempo, che vedevano in lui solo un pappone ingordo. Tutto il contrario di quello che è stato in realtà. Un personaggio unico nel suo genere, che ha dato tanto al blues e al soul. Vi siete mai chiesti chi ha scritto "Everybody needs somebody to love"? Punta di diamante dell'Atlantic prima e della MGM poi, Solomon ha pubblicato più di 30 dischi, molti premiati. Numerosissimi successi internazionali come "Cry to me", "It make's no difference", "Don't give up on me", "Flesh and blood"....e tanti tanti altri.
Solomon è uno dei migliori rappresentati della musica del ventesimo secolo. Muore il 10 ottobre del 2010.
Dj Premier
Tante volte abbiamo parlato di evoluzione socio culturale del soul del funk e dell'r&b che ha portato alla nascita di svariati generi musicali, rappresentati da diverse sottoculture sempre in lotta tra loro. Facile ricordare la diatriba tra west coast e east coast. Bene, parlando di east coast, numerosi sono i personaggi che troneggiano nei piani alti delle classifiche e dei lussuosi skyline. Uno di questi è indiscutibilmente Dj Premier, che non per altro, vine ricordato al primo posto come miglior produttore hip hop in numerose classifiche. E come non dargli torto? Basta ricordare la collaborazione fortunatissima con Guru, nell'ensamble più produttiva del pianeta, Gang Starr. Sotto questo nome sono stati prodotti i migliri "prodotti" dell'hip hop e del rap anni 90. "When i be on the mic" di Rakim, "Unbeliveble"e "Kick in the door" di Notorius, e tanti e tanti e tanti e tanti altri pezzi che fanno ormai parte della storia. Non per questo Dj Premier è considerato anche il mago dei sampler, dei campionatori e delle basi, usate e riusate ancora oggi. E se siete curiosi di vedere come crea le basi....guardate questo video
20 marzo 2013
77 anni e
non sentirli. È sicuramente questo il miglior inizio per il post di oggi. Lee “scratch” Perry, il genio del
mixer,del backline e della produzione, l’upsetter (rovesciatore) per eccellenza
della musica mondiale, nasceva proprio oggi nelle sperdute campagne giamaicane.
Lee è uno dei personaggi più importanti del panorama musicale antilliano, per
certi versi più importante del più famoso Bob Marley, più importante del “rovesciamento”
politico giamaicano degli anni 50 e 60 (ndr:punto di svolta per la musica
giamaicana) , più importante di qualsiasi altro produttore isolano. Cominciaa
lavorare per il capo dei capi Sir Coxsonne Dodd come responsabile del più
imponente sound system dell’epoca, Coxsonne Downbeat. I suoi primi lavori sono, come
“Old for new”,
“Man & wife”rappresentano benissimo il personaggio,e l’impegno di quest’ultimo nella
creazione dello ska e nella prosecuzione del mento e del burru.
Lee "scratch" Perry
Nel 68 poduceil suo primo singolo con Joe Gibbs “The upsetter”
ed il super pezzo dedicato allo sfruttamento subito dallo stesso Joe, “People funny boy”
prettamente in stile rocksteady. Il terminereggae di per sé ancora non era stato coniato, fin quando un giorno l’upsetter
Lee Perry non si mise ufficalmente dietro un mixer. Nasce l’Upsetter Records,
pari passo alla parola reggae. L’avventura da produttore era cominciata,ed
oltre a produrre i suoi album,un certo Bob Marley gli faceva la corte per farsi
produrre “Soul Rebel” e “Soul revolution”, insieme ad altri
classici come“Alpha e omega” di Dennis
Alcapone .
Il ritmo stava rallentando, una mossa efficace e d’impatto che hacambiato per l’ennesima volta le soluzione
dei missaggi della musica giamaicana. Per l’ennesima volta Lee Perry si è
dimostrato un vero upsetters. Ha rovesciato i sistemi macchinosi delle
produzioni, ha rovesciato il modo di registrare, ha rovesciato il modo di
intervenire nella post produzione, ha rovesciato il mondo della musica, ha
rovesciato il destino della Giamaica.
Lee, difficile da credere, ma deve tanto anche all’Italia, soprattuto
al cinema e alle sue colonne sonore. Produce l’album “For a few dollar more” “ Clint
Eastwood “
e “The god, the bad e the Upsetters”.
L’arrivo dell’elettronica favoriscela sua creatività. Nacono le prime sonorità
dub, e per lìappunto il primo disco dub in assoluto, targato Trojan, “Rhythm shower”
. All’inizio erano solo sperimentazioni, il seguito sono 40 anni di storia.
Nel 74 apre l’ennesimo studio di registrazione, Black Ark, e
se siete curiosi di vederecome si lavorava all’interno vedete questo video .
Questo è Lee Perry, il personaggio più irrequieto e produttivo
della musica giamaicana.
19 marzo 2013
La lista degli anniversari che ricordiamo oggi è abbastanza lunga. Iniziamo con il primo, Clarence “Frogman” Henry, pianista e interprete di Rhythm and Blues.
Clarence "Frogman" Henry
Nato a New Orleans nel 1937, ha ottenuto un discreto successo tra la fine degli anni ’50 e l’inizio degli anni ’60. Di questo periodo sono le sue hit più conosciute, di solito ballate a cavallo tra il R&B e il country. “You always hurt the one you love” e “I don’t why but I do it” sono due successi del 1961. Sicuramente ricorderete la seconda canzone dalla colonna sonora del film “Forrest Gump” con Tom Hanks. Il secondo anniversario di nascita è quello di Clarence Paul (1928-1995), produttore e paroliere della Motown. Per l’etichetta di Detroit ha seguito la prima parte della carriera di Stevie Wonder, all’epoca ancora Little Stevie, oltre ad aver scritto alcuni brani per The Temptations e per Marvin Gaye, come ad esempio il brano “Hitch hike”. Tornando a Little Stevie, Paul compare in veste di corista nella sua versione di “Blowin’ in the wind” di, naturalmente, Bob Dylan. Il terzo personaggio non deve invece la sua carriera alla Motown, non avendone superato il provino. Lui è Walter Jackson (1938-1983), maestro delle ballate soul e uno degli esponenti di quel Chicago Soul che sarà uno dei serbatoi al quale si approvvigioneranno gli amanti del Northern Soul nel decennio successivo. Oltre a questo motivo, degno di nota è il fatto che molti dei suoi brani portavano la firma di Curtis Mayfield. Il brano che ci andiamo ad ascoltare è “It’s all over”, uscito per la OKeh Records nel 1964 e dove lo zampino del leader dei The Impressions si sente pesantemente.
Il quarto atto è invece dedicato ad un eroina della Black Music, Ruth Pointer, che oggi compie 67 anni. Negli anni ’70 ha dato vita, insieme alle sue sorelle, al fortunatissimo trio (in origine un quartetto) conosciuto come The Pointer Sisters che, automaticamente, assocerete al brano “I’m so excited” che, per onore della cronaca, non ha niente a che vedere con l’omonima hit del gruppo inglese The Equals.
Ornette Coleman
Un doveroso buon compleanno per i suoi 83 anni va poi a Ornette Coleman, sassofonista passato alla storia per essere stato uno degli artefici principali della nascita e dello sviluppo di quella corrente del Jazz nota come Free Jazz. Dagli esordi alla fine degli anni ’50 ad oggi, la sua carriera è stata un’eterna sperimentazione che spesso ha attratto anche critiche pesantissime da parte di personaggi come Miles Davis e Dizzy Gillespie. Dall’album “This is our music” del 1960 andiamo ad ascoltare “Blues Connotation”. In chiusura, vista la nostra passione per lo Ska, non possiamo non ricordare Terry Hall, frontman della band 2-Tone Ska dei The Specials. Oggi compie 54 anni e noi torniamo al 1981 e vi lasciamo con uno dei loro capolavori: “Ghost Town”.
18 marzo 2013
Tante le persone da ricordare oggi, tutti tramite la loro data di nascita e fortunatamente tutti ancora in vita!
Cominciamo con il più anziano, andiamo dritti nel 1950 dove troviamo la nascita di John Hartman, meglio conosciuto come il primo batterista e membro fondatore dei Doobie Brothers, il gruppo si forma nel 1969 ma due anni dopo decidono di introdurre un secondo batterista nella band, Michael Hossack, il che influisce sullo stile sonoro della formazione! Uno dei primi pezzi a essere registrato con i due batteristi è "Listen to the music" un classico dei Doobie, particolare per l'effetto utilizzato ripreso anche come interludio da una nota radio nazionale.
Nicky Siano
Andiamo nel 1955 per trovare la nascita del dj di New York Nicky Siano, pioniere del mixaggio tra due dischi nonchè fondamentale nel ruolo della nascita della club culture. Già a 16 anni è tra i dj protagonisti del Loft di David Mancuso, nel 1972 a 18 anni, apre la discoteca The Gallery, insieme al fratello maggiore, e lì che si scoprono nuovi artisti e suoni. In seguito a questa esperienza lo troviamo allo Studio 54 dal 1978 come resident dj, sempre del 1978 è il primo deejay a realizzare e produrre un disco mixato con il brano "Kiss me again".
Ci spostiamo nel 1970 e troviamo la nascita di Queen Latifah, che debutta a 18 anni con il singolo "Wrath of my madness" , il suo pezzo di maggior successo è del 1994 "U.N.I.T.Y", nel frattempo ha intrapreso una fortunata carriera come attrice.
Concludiamo il post di oggi ricordando anche la nascita di Stuart Zender nel 1974, bassista della prima ora della band Jamiroquai, fino al 1998, e anche per artisti quali Guru, Lauryn Hill, Mark Ronson e qui lo troviamo nel video di "Valerie" insieme ad Amy Winehouse.
17 marzo 2013
Come spesso accade qui a Save the Soul Date, lo spunto per ricordare alcune band importanti ci viene dati dalla data di nascita dei membri, è il caso della band di oggi: gli War.
L'input viene dal compleanno di Harold Ray Brown nato nel 1946. Membro di prima ora della trasversale band, in cui lui era sia il batterista che il percussionista nonché vocalist.
War
La storia della band ha inizio nel 1969 per merito della voce di Eric Burdon, ex membro degli animals, infatti agli inizi la band era accreditata come Eric Burdon and War e il loro primo pezzo è "Spill the wine" e la band si fa notare per confezionare un live stupendo!
e due anni dopo con il brano "Slippin' into the darkness" (fantastico dal vivo) che avviene la consacrazione della band!
Nel 1973 in seguito alla pubblicazione del quinto album "Deliver the word" in cui c'è il fortunatissimo brano multimilionario "The cisco kid" che che si lanciano verso il successo mondiale grazie allo loro carica e fusione di generi!
Non ancora paghi della loro importanza lanciano nel 1975 "Lowrider" il mito delle auto con gli ammortizzatori idraulici, il videoclip è chiaro al riguardo, e ancora una volta sono al top, da notare in questo brano la loro peculiarità di suonare all'unisono l'armonica e il sassofono!
Per la serie, incredibile ma vero, salutiamo oggi a 8 anni dalla scomparsa il bassista Wayne "Pedzwater" Pedziwiatr, principalmente bassista per Blood, Sweet & Tears, ma anche per Michael Jackson, John Lennon, Buddy Rich e molti altri. Incredibile perché come capita nella ricerca del materiale, troviamo fonti soprattutto nella lingua inglese ma questa volta abbiamo trovato soltanto una fonte italiana!